Dopo 40 anni di attesa, venerdì 2 dicembre ad Acireale sarà abbattuto l’ecomostro della Timpa. Un sospiro di sollievo per gli amanti della natura, della bellezza e delle legalità.
Lo scheletro di ferro e cemento dell’hotel Santa Maria La Scala è quel che resta del progetto di un albergo extralusso a strapiombo sul mare, la cui costruzione iniziò a metà degli anni Settanta. I lavori si bloccarono pochi anni dopo e dei cinque piani dell’hotel dal panorama mozzafiato, restano solo l’ossatura in acciaio e cemento e danni irreversibili alla morfologia del costone lavico, tra la macchia mediterranea e i boschi di querce.
Lo scempio edilizio da quasi mezzo secolo domina il paesaggio di Santa Maria La Scala. Nel 2000 il Tar aveva già espresso parere favorevole alla demolizione, ma un contenzioso con i proprietari della struttura ne aveva bloccato l’iter. Nel 2012 il Cga ne ha stabilito ‘abbattimento e nel 2013 la procura della Repubblica di Catania si è interessata alla struttura fatiscente, simbolo evidente di scellerata speculazione edilizia.
I lavori costeranno 155 mila euro. Spesa sostenuta dal comune di Acireale e dalla regione siciliana e andranno avanti fino al prossimo febbraio. L’abbattimento del fabbricato e i movimenti delle macchine seguiranno prescrizioni precise dell’assessorato regionale territorio e ambiente, rispettando il periodo riproduttivo e migratorio delle specie faunistiche dell’area protetta.
“Dell’ecomostro ai nostri figli resteranno solo gli scatti fotografici. Da primo cittadino di Acireale ho sentito il dovere di farlo. Abbiamo il dovere di avere rispetto della natura, il rispetto delle regole e della bellezza della nostra riserva. Finalmente ci siamo riusciti, attraverso un percorso congiunto con la procura di Catania. L’intervento avverrà in danno alla proprietà che dovrà pagare. Ci siamo riusciti anche grazie al cofinanziamento del fondo di rotazione da parte dell’assessorato regionale alle infrastrutture. Ci siamo riusciti perché lo abbiamo voluto con grande determinaziona – conclude il primo cittadino Roberto Barbagallo”.