Ieri l’avvocato Giuseppe Arnone che si definiva uno “sceriffo” per le sue battaglie è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Agrigento. La procura oggi ha comunicato che l’rresto in flagranza di reato del legale è stato preceduto da una “pregnante e rilevante attività di intercettazione di comunicazioni e seguìto dall’acquisizione di robuste prove testimoniali a riscontro”.
Da ieri l’avvocato è in carcere con l’accusa di estorsione. “Dalle prove fin qui raccolte, che saranno offerte al doveroso vaglio del giudice della convalida – spiega una nota del procuratore Luigi Patronaggio – emerge che il contratto di transazione esibito dalla difesa dell’indagato è documento artatamente predisposto dall’indagato che ha agisto senza epresso mandato dalla parte rappresentata, a fini di esclusivo illecito arricchimento privato e tenendo la persona offesa sotto il ricatto di una campagna mediatica”.