Barcellona Pozzo di Gotto (Me): scoperto traffico illecito di 15 mila tonnellate di rifiuti

È stata denominata Rifiuti lontani l’operazione condotta dalle fiamme gialle di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) che ha portato alla luce un traffico illecito di oltre 15 mila tonnellate di rifiuti.

Già nei mesi scorsi la procura della Repubblica di Messina ha disposto la richiesta di rinvio a giudizio per due rappresentanti legali di società di gestione e di trasporto operanti nel settore dello smaltimento di rifiuti solidi urbani di Tufino (Na) e Giugliano (Na) ed un amministratore pro tempore della Tirrenoambiente, la spa che gestiva la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina.

Le indagini, coordinate dalla Dda di EMssina e condotte dalla finanza di Barcellona Pozzo di Gotto, sono riusciti a portare alla luce un traffico illecito di rifiuti sull’asse Campania-Sicilia, con un giro d’affari calcolato in un milione e mezzo di euro. Il traffico illecito sarebbe avvenuto nei primi mesi del 2011, periodo in cui era in corso l’emergenza rifiuti in Campania, iniziata nel settembre del 2010.

In particolare, l’operazione “Rifiuti lontani” ha permesso di acclarare che l’ingente materiale trasportato, di origine urbana non derivante da raccolta differenziata, non poteva essere trasferito nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea perché, come dimostrato dalle analisi dell’Arpa Messina, era stato sottoposto soltanto ad operazioni di triturazione e vagliatura meccanica, ma non anche alla necessaria biostabilizzazione aerobica, procedura finalizzata ad assicurare la stabilità biologica dei rifiuti per il successivo stoccaggio a lungo termine.

Il trattamento previsto dal codice dell’ambiente e richiesto per l’ammissibilità dei rifiuti in discarica non era stato effettuato. Sono stati circa 600 gli auto compattatori utilizzati per trasportare illegalmente alla discarica di Mazzarrà i rifiuti provenienti dagli stabilimenti che effettuavano il trattamento di trito vagliatura e imballaggio dei rifiuti solidi urbani indifferenziati di Tufino e Giugliano che raccoglievano i rifiuti prodotti dalla città di Napoli e provincia.

È stato rilevato che in un solo giorno erano state conferite quasi 900 tonnellate di rifiuti mediante trentadue automezzi. Secondo quanto emerso a seguito delle indagini dei militari dipendenti dal comando provinciale di Messina al fine di trasportare fraudolentemente i rifiuti non adeguatamente trasformati, aggirando i necessari accordi tra le Regioni interessate, gli indagati ne avevano occultato la reale natura, attribuendo un diverso “codice rifiuto” per cui la normativa di riferimento prevede regole di trasporto differenti.

Il rappresentante legale pro tempore di una società campana addetta alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti della provincia di Napoli dovrà rispondere del reato di attività organizzate per il traffico il traffico illecito di rifiuti che prevede la reclusione fino ad un massimo di sei anni. Dello stesso reato è accusato il legale amministratore pro tempore della Tirreno Ambiente spa che si occupava della gestione del sito di stoccaggio di Mazzarrà Sant’Andrea.

Maria Chiara Ferraù

 

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