Per una sera il centro storico di Tortorici ha indossato il suo vestito più bello con colori tenui e dolci atmosfere per incantare il pubblico che ha partecipato numeroso alla sesta edizione di “Nte vaneddi i Turturici…è arte”, manifestazione ideata e organizzata dall’associazione giovani oricensi, in collaborazione con la banda musicale Carmelo Trusso e le associazioni riunite “Pro Tortorici”.
Divertimento per tutti all’edizione 2016 della manifestazione che negli anni attrae sempre più visitatori e che è diventata un appuntamento fisso, non considerando la pausa dello scorso anno per problemi principalmente economici. Quest’anno le viuzze del centro storico hanno ospitato stand di artigiani che hanno messo in mostra le proprie creazioni: dai gioielli in legno, pietre, metalli, ai preziosi ricami.
Non potevano mancare le prelibatezze culinarie fra cui la locale pasta reale, dolce tipico a base di nocciole e zucchero, preparato esclusivamente nel centro nebroideo. L’edizione 2016 di Nte vaneddi i Turturici…è arte, è stata impreziosita da una novità: l’angolo dei tarocchi, meglio conosciuti nel centro nebroideo come il gioco del “Trunfo”. Si tratta di un gioco con il mazzo dei tarocchi siciliani che nella provincia di Messina si gioca soltanto a Tortorici e Barcellona Pozzo di Gotto e che sta tornando in auge fra i giovani che stanno imparando questo antico gioco. Di questo si è parlato nel corso di un dibattito organizzato al locale circolo dei maestri di Tortorici.
Ovviamente non potevano mancare gli spazi dedicati all’arte, in particolar modo nnella chiesa della Batia dove sono stati esposti diversi lavori realizzati da artisti locali e non. Musica per le vie del caratteristico borgo medievale con gli stretti vicoli (vanelle) e gli ormai immancabili giocolieri, trampolieri, mangiafuoco e pagliacci per divertire grandi e piccoli. Una manifestazione ben organizzata che ha visto la partecipazione della quasi totalità dei giovani oricensi e di tutte le associazioni operanti sul territorio. E già si pensa alla prossima edizione.
Maria Chiara Ferraù