Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Milazzo (Me) che hanno sgominato la banda del pizzo delle case popolari. Le manette sono scattate ai polsi dei tre milazzesi tutti già noti alle forze dell’ordine, Giuseppe Maiorana, 23 anni; Maurizio Piccolo, 47 anni e Christofeer Cusumano, 24 anni. Gli arrestati dovranno rispondere di estorsione, furto aggravato, lesioni personali aggravate e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini erano state avviate a dicembre del 2015 dal nucleo operativo di Milazzo dopo diverse aggressioni, minacce e furti subiti da un trentaduenne del luogo. Le indagini hanno consentito di fare piena luce sulle attività criminali di un sodalizio composto dai tre arrestati che imponevano il racket in un complesso di case popolari di Milazzo.
L’inchiesta ha documentato le richieste estorsive subite dalla vittima per ottenere la restituzione di una bicicletta elettrica del valore di due mila euro, nonché le continue violenze e minacce di morte per il mancato pagamento di quanto richiesto.
Inizialmente la richiesta avanzata ammontava a 100 euro come cavallo di ritorno per la restituzione della bicicletta rubata. Nel tempo le richieste si erano trasformate in estorsione, con pretese superiori ai mille euro. La bicicletta è stata rubata due volte e restituita con il chiaro intento di estorcere denaro.
Il gruppo criminale ha iniziato a chiedere il pizzo per fare stare tranquillo il complesso di case popolari. Quando la vittima si è rifiutata di pagare è stata aggredita con calci e pugni e con l’uso di un coltello a molla e un bastone di ferro. La vittima, nonostante la ferocia dei tre, è riuscita a cavarsela con lievi ferite e tagli di striscio.
La vittima non era il solo destinatario delle azioni criminose del gruppo che avevano preso di mira numerosi altri abitanti del quartiere. Nel corso della perquisizione domiciliare a carico di Cusumano, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato 150 grammi di marijuana e 50 grammi di hashish abilmente occultati nel doppiofondo di un mobile della camera da letto. Maiorana e Piccolo sono stati rinchiusi in carcere, mentre CUsumano è stato condotto nell’abitazione al regime degli arresti domiciliari.
Maria Chiara Ferraù