I dipendenti comunali di Comiso hanno proclamato lo stato di agitazione contro il mancato aumento del numero delle ore settimanali di servizio per tutto il personale che attualmente lavora per 18 ore settimanali.
Dal primo gennaio 2016 il comune di Comiso ha chiuso la fase del dissesto e non è più sottoposto a rigidi vincoli in materia di personale. Finora si è registrata la chiusura totale sulla proposta, preferendo interventi di incremento orari per settori o gruppi di dipendenti che oltre a discriminare e differenziare tali lavoratori, “riteniamo non funzionale sotto l’aspetto dell’efficacia dell’azione amministrativa” scrivono i sindacati.
Il sindaco di Comiso recentemente ha presentato un ennesimo piano di incremento orario di sei ore settimanali che si svilupperebbe in diverse annualità. Alla fine del percorso, nel 2018, una cinquantina di dipendenti non usufruirebbero di nessun aumento delle ore di servizio.
Una proposta, quella del primo cittadino Spataro a cui i sindacati dicono “no” perché non ritenuta funzionale e soprattutto discriminatoria.
Alla fine del serrato confronto si è deciso di proclamare lo stato di agitazione e di richiedere all’Amministrazione comunale di destinare le risorse economiche disponibili all’aumento strutturale del monte ore settimanali a tutti i dipendenti in part-time che non ne hanno usufruito.
Al termine dell’assemblea sindacale si è anche deciso di informare il prefetto per mettere attorno ad un tavolo le parti in causa e scongiurare l’inasprirsi delle forti tensioni che si registrano.
Maria Chiara Ferraù