Beni per un valore di 726 mila euro sono stati sequestrati alla Ediservice srl di Catania dagli agenti della guardia di finanza del capoluogo etneo per truffa ai danni dello Stato.
I finanzieri, coordinati dal gruppo per i reati contro la criminalità economica della procura della Repubblica, hanno eseguito nei confronti della società editrice del Quotidiano di Sicilia, un nuovo sequestro preventivo disposto dal gip per l’indebita percezione di contributi pubblici di pari importo, erogati dal dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del consiglio dei ministri. La società aveva dichiarato di aver immesso sul mercato dei quotidiani che invece erano stati distribuiti gratuitamente, percependo per questo un contributo.
Parte delle somme (452 mila euro), già oggetto di un precedente sequestro, erano state dissequestrate lo scorso 10 febbraio dal tribunale del riesame di Catania per un difetto motivazione riscontrato dai giudici nel provvedimento precedentemente adottato.
Le contestazioni riguardano l’indebita percezione di contributi pubblici per l’editoria il cui ammontare è parametrato sulla base di dati certificati dai beneficiari, a taluni costi sostenuti e alla diffusione del giornale. L’attività ispettiva ha consentito di accertare che 480 mila copie del Quotidiano di Sicilia erano state direttamente consegnate dalla società editrice a due edicole di Catania e Palermo per la distribuzione gratuita e per tale ragione non potevano rientrare nel computo dei parametri presi a base per la quantificazione del contributo.
Inoltre, dalle ulteriori indagini è emerso che alcune copie del quotidiano in abbonamento erano stati recapitati a soggetti del tutto ignari che li ricevevano attraverso il servizio postale, senza aver mai richiesto il servizio. Dovranno rispondere del reato di truffa aggravata i responsabili delle due società e della ditta distributrice.
Alla società Ediservice è stata contestata la responsabilità derivante da reato per effetto delle condotte dei propri organi di vertice, avendo dalle stesse tratto significativo beneficio.
Maria Chiara Ferraù