Ammontano a oltre 70 milioni di euro i beni confiscati questa mattina ad Agrigento dagli agenti della guardia di finanza di Palermo, su disposizione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento nei confronti di una nota famiglia di imprenditori.
Si tratta di 10 aziende dell’agrigentino operanti nell’edilizia, nella ristorazione, nel commercio e nel settore alberghiero. Sigilli a 111 beni immobili, oltre 100 rapporti finanziari, nonché diverse automobili riconducibili ai fratelli Carmelo e Calgoero Russello.
Calogero Russello era stato arrestato nel 2004 nell’ambito dell’operazione Alta mafia” ed è stato condannato con sentenza definitiva per associazione mafiosa, per vicende riguardanti spartizioni di appalti e voto di scambio. Nel tempo è stato indicato da importanti collaboratori di giustizia, fra cui Angelo Siino, notoriamente preposto in cosa nostra alla gestione illecita degli appalti pubblici, come appartenente all’organizzazione mafiosa, molto attivo nel settore degli appalti pubblici e in contatto con mafiosi quali Salvatore Valenti, Giovanni Bellanti, Giuseppe Di Caro, Giovanni Maniscalco e Alberto Provenzano.
Il fratello, Carmelo Russello è incensurato e il suo legame con il fratello Calogero è stato considerato funzionale all’agevolazione dell’organizzazione criminale mafiosa. Oltre alle indicazioni di pentiti sul suo conto, Russello sarebbe stato incaricato da personaggi di notevole spessore criminale come Francesco Ribisi e il suo braccio destro Giovanni Tarallo, della riscossione del pizzo per i lavori di manutenzione stradale effettuati nel 2012 sulla strada provinciale 6 tra i comuni di Baucina e Trabia.
I beni oggi finiti sotto confisca erano stati sequestrati nel 2013. Tra le aziende spicca il grand hotel Mosè di Agrigento, rilevato dall’amministrazione giudiziaria nel 2013 in condizioni di imminente chiusura e che in due anni di gestione dello Stato ha triplicato il numero di dipendenti e raddoppiato il fatturato.
Fra le imprese confiscate anche società di costruzioni che si sono aggiudicate appalti pubblici a Palermo, Agrigento, Gela e Caltanissetta e che da oggi saranno affidati all’amministrazione giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù