Le immagini li inchiodano. Timbravano il cartellino di presenza per i colleghi che invece non si trovavano sul posto di lavoro al comune di Acireale. Lo hanno scoperto gli agenti della polizia di Stato di Catania che hanno condotto le immagini da febbraio del 2015 con l’ausilio di intercettazioni ambientali e videoriprese.
Numerosi dipendenti dell’Ente non solo facevano passare il proprio cartellino, ma facevano strisciare anche i badge personali dei colleghi in modo da far risultare l’ingresso e la presenza degli stessi all’interno dell’ufficio di appartenenza. Ma in alcuni casi gli agenti hanno scoperto che i dipendenti non si sono mai recati al lavoro.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, attestazione falsa sulla propria presenza in servizio con l’alterazione dei sistemi di rilevamento o con altre modalità fraudolente. Gli investigatori avevano installato delle telecamere nascoste all’ingresso del comune. i dipendenti passavano anche cinque badge per volta.
Nelle indagini risultano indagati 62 dipendenti comunali. Tra di loro anche gli esecutori materiali delle strisciate plurime e i beneficiari delle condotte illecite.
L’Autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari per tre persone: Mario Primavera, 59 anni; Venera Lizio, 45 anni e Orazio Mammino, 49 anni.
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, prima e dopo gli orari di lavoro, per 12 persone: Antonio Grasso, Mario Cocilovo, Giuseppe Calvagno, Carmelo Di Bartolo, Carmelo Amore, Pietro Currò, Anna Maria Anastasi, Teresa Messina, Orazio Musmarra, Pietro Valerio, Salvatore e Santo Trovato.
Maria Chiara Ferraù