Catania: un anno di lavoro della polizia anticrimine

L’ultimo appuntamento con le cifre del 2015 riguarda i risultati dell’attività anticrimine, investigativa e di contrasto portata avanti dalla Squadra Mobile e dalla Divisione di Polizia Anticrimine della Questura di Catania. Della riorganizzazione degli Uffici e dei benefici che essa ha portato in termini di operatività e di efficacia si è già detto in altre occasioni (la Divisione P.A. è stata la prima destinataria di questa “rivoluzione”): la novità sta, invece, nel notevole impulso che il Questore Marcello Cardona ha dato all’aggressione dei patrimoni accumulati dalla criminalità organizzata, un’azione che ha colpito al cuore (e al portafogli) l’attività economica di reinvestimento dei capitali di illecita provenienza che rappresenta la vera ricchezza delle cosche e la loro affermazione sul territorio.

È questo, dunque, il momento di parlare dei risultati: 655 arresti, 7 latitanti catturati e 578 denunce in stato di libertà sono i numeri di massima, ma – nello specifico – alcune operazioni sono senz’altro degne di nota.

Inizieremo con “Final Blow”, l’operazone con la quale la Squadra Mobile, nel mese di gennaio 2015, ha arrestato nr.27 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (cosca Cursoti Milanesi), per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e reati in materia di armi.

Il mese succesivo è la volta di “Spartivento”, che ha condotto all’arresto di 11 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con le aggravanti di cui all’art.7 Legge 203/91 (clan Santapaola – Ercolano) e della natura transnazionale del reato, per seguire con “Auto Market” che ha visto la cattura di 26 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione, riciclaggio ed estorsione.

Con “Enigma” si giunge aI giugno 2015 e sono 29 le persone che – ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (cosca Mazzei-“Carcagnusi”), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, estorsione, rapina, furto e reati in materia di armi, aggravati dall’art.7 L.230/91 – sono finite in manette ad opera dei poliziotti della Mobile.

Dirty Money” mette fine alla lunga serie di reati di usura ed estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art.416 bis c.p., per cui finiscono nella rete 8 persone.

L’anno si chiude con “Revenge 5 nel cui corso altre 37 vengono arrestate per associazione per delinquere di stampo mafioso (cosca Cappello-Bonaccorsi), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, reati in materia di armi, con l’aggravante di cui all’art.7 L.203/91.

Tra i tanti dati, ricordiamo l’arresto di alcuni latitanti eccellenti, tra i quali

Fra i latitanti catturati, si segnalano MAZZEI Sebastiano (cl.1972) inteso “Nucciu ‘ u carcagnusu”, e SCIACCA Vincenzo (cl.1976) pregiudicato.

Anche l’attività di contrasto agli all’attività degli “scafisti” ha avuto un notevole impulso: su 29 sbarchi, infatti, sono stati posti in stato di fermo di indiziato di delitto 57 cittadini stranieri: tra loro i responsabili di quello che ad oggi rappresenta il più grande naufragio registratosi nel mar Mediterraneo, avvenuto il 20 aprile e nel corso del quale sono deceduti circa 800 immigrati.

Sempre in tema di cittadini stranieri, vanno segnalate le attività investigative svolte all’interno del C.A.R.A di Mineo che hanno portato al fermo di indiziato di delitto due cittadine nigeriane perché responsabili, in concorso tra loro di riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in pregiudizio di due loro connazionali;

al fermo di un cittadino nigeriano per il reato di devastazione e saccheggio, danneggiamento seguìto da incendio, resistenza a P.U. ed altri reati. al fermo di tre cittadini somali, per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di connazionali minorenni e a quello di un cittadino nigeriano gravemente indiziato dei reati di sequestro di persona e tentata violenza sessuale ai danni di una sua connazionale minorenne, tenuta segregata in un alloggio del C.A.R.A. di Mineo.

Tra le indagini, eclatante l’arresto di un pregiudicato, affetto da paraparesi, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio, commesso la sera del precedente 15 gennaio, in pregiudizio di un Sorvegliato Speciale, al vertice dell’organizzazione mafiosa Laudani e del killer seriale marocchino, al quale – peraltro – è stato contestato un altro omicidio commesso a Brindisi.

Nell’ambito del contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, vanno segnalati i rinvenimenti e i sequestri di 70 kg di marijuana, 49 kg di cocaina, 1,5 kg di eroina, 75 kg di hashish e 55 piantine di cannabis indica; “Jonica way” (19 arresti), “Ticket”(5 arresti) e “Adernò”, con 26 arresti, le operazioni più importanti.

Per quando riguarda le armi si sono rinvenute e sequestrate 10 armi comuni, 1 rivoltella, 4 pistole mitragliatrici, 22 fucili (tra cui un kalashnikov) e 1100 cartucce di vario calibro.

Di non minore importanza, l’attività Di Polizia Anticrimine: dall’emanazione di numerosi provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono competizioni sportive (i DASPO) a quello inerente la disciplina degli atti persecutori, con l’irrogazione dei provvedimenti questorili di ammonimento, emanati ai sensi della normativa in materia di “stalking” che, oltre ad aver introdotto il reato di atti persecutori, ha attribuito al Questore il potere di agire in via preliminare ammonendo lo “stalker”.

Nell’ambito del contrasto alla criminalità vanno sottolineati i dati relativi all’applicazione delle misure di prevenzione proposte e irrogate: 59 fogli di via obbligatori, 243 avvisi Orali emessi, 61 proposte di sorveglianza speciale di P.S., 33 ammonimenti, 1459 soggetti sottoposti a Sorveglianza Speciale, 1210 soggetti avvisati oralmente e, infine, 105 soggetti sottoposti a DASPO.

Allo scopo di aggredire gli ingenti patrimoni derivanti dalle attività illecite, è stata data esecuzione a 5 decreti di sequestro patrimoniale e 2 decreti di confisca su proposte presentate dal Questore, per un valore complessivo stimato circa 30.500.000 euro.

Tra i nomi ricordiamo quello di Francesco Costanzo, nei cui confronti sono stati emessi due distinti decreti di sequestro a seguito di proposta del Questore scaturente dall’arresto eseguito nella flagranza del reato di sfruttamento della prostituzione minorile; Luciano Salanitro, nei cui confronti sono stati emessi più decreti di sequestro aventi ad oggetto beni intestati e/o riconducibili allo stesso; Maurizio Giacomo Ieni, nei cui confronti è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro e confisca di due beni immobili, due imprese individuali, diversi rapporti bancari intestati all’interessato, nonché la nota discoteca “Empire” di Catania; Carmelo Scuderi,  classe 1961 nei cui confronti è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro avente ad oggetto beni sia mobili che immobili, oltre che aziende; Massimo Leonardi nei cui confronti è stata data esecuzione ad un decreto di confisca di beni immobili, mobili registrati e società e Alessandro Viglianisi, nei cui confronti è stato disposto ed eseguito il sequestro ai fini della eventuale confisca di beni immobili, mobili registrati e società.

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