Aspetti un bambino? Osserva i tuoi capelli!
Finalmente il momento tanto atteso è arrivato. Stai per diventare mamma, ancora qualche mese di attesa e potrai finalmente abbracciare il tuo piccolino. La gravidanza e l’allattamento, però, non sono sempre una passeggiata. Nausee e spossatezza sono costantemente dietro l’angolo ma, anche se tra i più noti, non sono solo questi i sintomi che caratterizzano le trasformazioni del corpo e dell’organismo femminile nel corso della gravidanza e nel periodo immediatamente successivo.
Le necessità nutritive del feto, prima, e del bambino, poi, portano la mamma a dover prestare un’attenzione maggiore alla sua alimentazione e alla possibilità di integrarla con prodotti farmaceutici, rigorosamente prescritti dal proprio medico, ad hoc.
La prima, diretta conseguenza del trascurare questo importante fattore è un diffuso indebolimento che accresce la stanchezza e può avere importanti ripercussioni sulla mamma e sul bambino. È necessario prestare un’attenzione particolare ai denti, ricorrendo più spesso del solito alla pulizia dell’igienista dentale. Ma è opportuno anche osservare ciò che accade alla propria capigliatura.
Nel corso della gravidanza, infatti, l’aumento del tasso di estrogeni, dovrebbe tradursi in una chioma più forte e folta. Non è sempre così. Molte donne, infatti, registrano il fenomeno contrario che si accentua, fino a raggiungere picchi preoccupanti, nel corso dell’allattamento. Si tratta, il più delle volte, di un fenomeno naturale, totalmente reversibile. Entro sei mesi o un anno il livello di estrogeni si regolarizza e il fenomeno tende a rientrare. Per contrastare il fenomeno è opportuno intervenire regolando al meglio la propria alimentazione, al fine di garantire a se stesse e al bambino il giusto apporto nutritivo.
Quando il fenomeno non si arresta
Accade sempre così? Le neomamme registrano un’accentuata caduta di capelli che tende a rallentare naturalmente dopo il primo anno di vita del bambino? Purtroppo no. Con le dovute differenze, le future e neomamme registrano una caduta media dei capelli di circa 100 unità al giorno. Quando questo volume non diminuisce nei tempi previsti è opportuno fare ricorso alla consulenza di un medico. Un semplice esame del sangue consente di controllare i valori ormonali ed evidenziare eventuali anomalie. Solo in questo caso sarà possibile intervenire con terapie sostitutive adeguate.
Quale potrebbe essere la diagnosi?
Una delle principali anomalie che potrebbero emergere dalle analisi è l’alopecia femminile, un fenomeno che i ricercatori dell’istituto specializzato Hair Clinic studiano da tempo con grande attenzione.
Una tipologia di calvizie che interessa in maniera crescente anche le donne. Lʼalopecia androgenetica femminile, detta anche calvizie femminile, è molto più diffusa di quanto si possa pensare: una donna su 4 ha un problema legato alla caduta dei capelli.
Le cause possono essere diverse. La principale è da ricercarsi nella predisposizione genetica ma anche periodi di stress particolare, proprio come la gravidanza o ancor di più l’allattamento, possono scatenarne l’insorgenza. E ancora: stili di vita errati, traumi, interventi chirurgici, la sindrome policistica ovarica, o la presenza di deficit di ferro, zinco, magnesio e vitamina B.
I progressi della scienza hanno portato alla possibilità di avvalersi di terapie innovative capaci di ottenere risultati importanti e molto positivi, come accade proprio in Hair Clinic. Si tratta del ricorso alla medicina rigenerativa capace di stimolare i follicoli del cuoi capelluto, attraverso il ricorso alle cellule staminali, riportandoli in attività. Una soluzione che interviene sull’origine del problema e non si limita a mascherarne gli effetti negativi, come spesso accade, invece, con l’autotrapianto di capelli soggetto, spesso, a diverse recidive. Mediante la stimolazione del Protocollo bSBS e alla successiva diagnosi genomica, infatti, è possibile intervenire selettivamente sulla problematica personale della calvizie, dando il via a un’azione capace di proteggere i follicoli sani e favorire al tempo stesso il corretto equilibrio e la funzionalità naturale del follicoli non atrofizzati.