Una storia finita bene. A Catania una ragazzina di 13 anni dopo la scuola non è rientrata a casa facendo preoccupare i genitori. Luisa (nome di fantasia) era andata regolarmente a scuola in un noto istituto di Catania dove frequenta la seconda media. Alla fine delle lezioni telefona ai genitori per avvisarli del rientro a casa dopo qualche minuto. Invece a casa non torna.
I genitori, una coppia di cittadini extracomunitari, iniziano a preoccuparsi. La madre, sconfortata, pensa che la figlia non sia andata nemmeno a scuola così va personalmente all’istituto scolastico frequentato dalla tredicenne dove professori e personale confermano la presenza della ragazzina durante le ore di lezione. Inizia così un incessante giro per le vie di Catania alla ricerca della figlia.
I genitori della ragazza non riescono a rintracciare Luisa e, temendo il peggio, in serata contattano la polizia informando gli agenti della situazione. Immediatamente sul posto arriva un equipaggio per apprendere quanti più particolari possibili per poter rintracciare la ragazzina.
Gli agenti dopo diversi tentativi andati a vuoto riescono a mettersi in contatto con Luisa tramite il telefono cellulare. Iniziano a parlare con la ragazzina dimostrando grande professionalità e tatto, riuscendo a farsi dire il luogo dove si trovava.
Raggiunta la minore, ad un centinaio di metri dall’abitazione, gli agenti hanno dimostrato grande umanità ed empatia riuscendo a calmare Luisa, colta da una crisi di pianto per la preoccupazione di eventuali conseguenze del suo gesto.
Maria Chiara Ferraù