Escludere dal fronte comune delle amministrazioni gli enti locali, che hanno deliberato la netta contrarietà all’utilizzo del CSS alla centrale termoelettrica di Archi e che non fanno parte dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale è un atteggiamento, che indebolisce la battaglia per la difesa della salute pubblica. Una collaborazione fra amministrazioni non può e non deve avere confini territoriali; qualunque Comune, che ha votato l’assoluta contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore nella Valle del Mela, ha pari diritto. Non bisogna nascondersi dietro decreti regionali o nazionali, che non hanno portato nessun beneficio per il territorio. L’Associazione ADASC, che dal primo momento ha intrapreso questa battaglia, non ha fatto distinzioni fra amministrazioni comunali e non condivide assolutamente la posizione di alcuni amministratori di circoscrivere il tavolo solo ai Comuni dell’AERCA. Un referendum, che chiama al voto una parte della popolazione soggetta all’impatto dell’inceneritore, è inoltre riduttivo e controproducente per la battaglia stessa.
Abbiamo sempre detto che più ampia é la partecipazione, più possibilità abbiamo di vincere questa guerra contro un colosso industriale. Bisogna urgentemente aprire il tavolo a tutti gli enti locali potenzialmente coinvolti dall’impatto dell’impianto, che si sono già espressi ed anche alle associazioni ambientaliste, le quali giornalmente lottano per la salute dei cittadini, bene costituzionalmente garantito e grazie alla quotidiana attività hanno accesso i riflettori sulla vicenda tramite azioni di sensibilizzazione nonché di protesta pacifica.
In assenza di tale apertura riteniamo che la questione vuole diventare “strumento” di pochi e non possiamo assolutamente accettarlo. L’associazione sarà sempre grata e al fianco di tutte le amministrazioni pubbliche, che con atti si sono dichiarati contro la realizzazione dell’ennesimo impianto insalubre. Non entriamo nel merito della valenza giuridica del referendum che rappresenta sicuramente uno strumento di coinvolgimento della cittadinanza. Alcune amministrazioni hanno deciso di intraprendere questo percorso unitario, ma tale deve essere su tutti i fronti con l’esclusivo obiettivo di evitare la realizzazione dell’inceneritore.
Iniziano a dare un segno tangibile inviando, entro il 21 novembre, le osservazioni al ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare tramite un documento unitario controfirmato dai sindaci. Esistono altri strumenti a disposizione dei consigli comunali e delle giunte municipali; ben venga qualunque azione utile a contrastare la realizzazione dell’inceneritore della Valle del Mela.
Rodrigo Foti