Riceviamo e pubblichiamo
Quando si acquistano pneumatici, specialmente on-line, ci troviamo davanti ad una lunga lista di marche dai nomi più strani, sconosciuti al grande pubblico, con prezzi incredibili, molto più bassi della migliore offerta che ci può fare l’amico gommista sotto casa. È evidente che il consumatore ha difficoltà a fare una scelta. Si tende a diffidare proprio dei prezzi più vantaggiosi per paura che dietro “troppa convenienza” si possa nascondere una “fregatura”.
Arduo per il consumatore prendere una decisione, ma internet ci fornisce un valido aiuto. Oltre a consentirci di trovare il materiale per le nostre ricerche ed eventuali approfondimenti, ci permette di accedere a siti come opinionipneumatici.it dove esperti e meno esperti possono lasciare le proprie impressioni ed esperienze a disposizione di chiunque sia interessato. Una banca dati gratuita con contenuti facilmente fruibili e non troppo tecnici, aggiornata e molto bene organizzata che consiglio senz’altro di consultare prima di qualsiasi scelta.
La provenienza delle gomme
Nel tentativo di orientarci in questo mare magnum di offerte la prima domanda che facciamo è per tutti la stessa: “da dove vengono queste gomme super economiche?”
È come un riflesso condizionato, un tentativo di capire meglio, ma ci aiuta davvero saperlo? Forse siamo condizionati da pubblicità e mezzi d’informazione che, soprattutto per l’agroalimentare, ci suggeriscono di diffidare dei prodotti esteri che potrebbero essere di scarsa qualità. O forse sotto sotto ancora resiste l’antico ricordo dei problemi che avevano i primissimi pneumatici cinesi che arrivarono in Europa parecchie decine di anni fa.
Quando invece compriamo pneumatici di marca il dubbio non c’è, per esempio la Pirelli ha stabilimenti in 4 dei cinque continenti, ma nessuno si preoccupa di controllare se sono stati fabbricati in Brasile, in Egitto o in Cina, abbiamo fiducia nel nome Pirelli, il fornitore ufficiale della F1
Il problema nasce quando ci troviamo di fronte a nomi generici come Avon, Imperial, Minerva, ecc. che potrebbero essere riferiti a qualsiasi tipo di prodotto. In effetti sapere se sono pneumatici cinesi, piuttosto che tailandesi o indiani ci fornisce ben poche certezze, anzi i nostri dubbi forse aumentano.
Marche premium e sottomarche
Esiste una grande schiera di sottomarche che sono controllate dai grossi gruppi di rilevanza mondiale, per cui acquistiamo più volentieri le Taurus sapendo che è un marchio del gruppo Michelin e abbiamo più dubbi a comprare le Maloya che fanno parte del gruppo Apollo (India).
Pertanto, più della provenienza geografica, potrebbe essere utile sapere a quale gruppo industriale il brand è riconducibile, ma non pensate che sia sempre una cosa facile. Prendiamo ad esempio la Dunlop, per noi europei è la gloriosa marca inglese (il Sig. Dunlop inventò il pneumatico nel 1888), ma oggi il marchio è così articolato:
- DUNLOP Malesia, Singapore e Brunei controllata da Continental AG (Germania)
- DUNLOP Sud Africa controllata da Apollo Tyre (India)
- DUNLOP Europa, Australia e Nord America controllata da Goodyear (USA)
- DUNLOP Giappone controllata da Sumitomo (Giappone)
come si vede la proprietà non ha più niente di inglese, ma sono tutte gomme ugualmente affidabili.
Speziamo una lancia a favore dei nuovi marchi emergenti, al di là dello scetticismo e delle perplessità che un nome sconosciuto può suscitare è doveroso precisare che ci sono tantissimi brand che stanno conquistando quote di mercato per la reale qualità dei loro pneumatici e, anche se non ancora famosi, non è assolutamente vero che, per esempio, una Landsail sia qualitativamente inferiore alla suddetta Taurus by Michelin.