Sei province e tre città metropolitane. È questa la proposta di legge avanzata dall’Unione regionale delle province siciliane. “E’ il momento opportuno per la riforma e il riordino degli enti locali in Sicilia, sia per contrarre i costi della macchina amministrativa che per innalzare la qualità e l’efficacia dei servizi offerti ai cittadini, realizzando un nuovo assetto territoriale più idoneo in vista delle sfide che dobbiamo affermare”. Così Giovanni Avanti, presidente dell’Urps.
L’unione regionale delle province siciliane ha proposto di istituire le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, di formare conferenze permanenti dei sindaci, sopprimere enti come Ato, Iacp e Asi. “Una proposta – prosegue Avanti – che scaturisce da approfondite consultazioni con tutti i presidenti delle Province siciliane e con numerosi sindaci e che ha avuto il contributo di esperti in materia di assetti istituzionali”.
Il numero degli assessori di ogni Provincia, nella proposta dell’Urps, scenderebbe rispettivamente a 8, 6 o 4 a seconda del numero di abitanti. Lo stesso accadrebbe per i consiglieri, che varierebbero tra i 25, i 20 e i 15. Irrinunciabile il criterio dell’elezione diretta, della legittimazione popolare: “Spetta al popolo scegliere chi governa le istituzioni”.
La razionalizzazione proposta dall’Unione delle Province permetterebbe di ridurre la relativa spesa pubblica del 50%. Le stesse Province siciliane rileverebbero le competenze di enti intermedi quali per esempio Iacp, Ato e Asi, “rivelatisi inefficienti e comportanti un enorme aggravio di costi. “Trasferire le loro competenze alle Province – conferma Avanti – renderebbe tutto più funzionale, favorendo la formazione di economie di scala a beneficio dello sviluppo economico e sociale del territorio”. Ai fini di una governance multilivello, che assicuri uno stretto contatto tra istituzioni e cittadini, si avanza anche il progetto di una Conferenza permanente dei sindaci. “Nella provincia di Palermo – conferma il presidente – l’ho già istituita nel 2008. Un’esperienza più che positiva che consente di ragionare sulla base dell’interesse territoriale e non dell’appartenenza politica”.
Altro caposaldo della proposta di legge, l’istituzione delle Città Metropolitane: “Siamo in piena sintonia con i decreti del Governo deliberati in proposito, sebbene con specificità differenti. Non ha, infatti, senso che l’ambito territoriale delle Città Metropolitane coincida con quello provinciale. Semmai deve riferirsi alle cosiddette città contermini, secondo criteri di omogeneità e integrazione. I Comuni rientranti nelle nuove istituzioni assumerebbero le connotazioni di Municipalità con competenze amministrative determinate mentre alla Città Metropolitana spetterebbero quelle relative alla programmazione, agli interventi strutturali, al coordinamento”.
“Sarà cura del presidente – aggiunge Matteo Graziano, direttore dell’Urps – dare comunicazione della nostra proposta ai candidati alla presidenza della Regione e alle forze politiche perché costituisca attività prioritaria di inizio mandato”. “In questa campagna elettorale – conferma Avanti in chiusura – non si parla di programmi, i problemi del territorio non sono minimamente sfiorati. Come Urps, al contrario, facendo sintesi tra tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, abbiamo prodotto un progetto condiviso capace di dare risposta alle questioni concrete”.