Catania: I art e street art silos con I miti della Sicilia
Centotrenta ore di lavoro, alcune persino in notturna. Mille chili di colore, 700 bombolette spray per raccontare sui silos del Porto di Catania l’identità della Sicilia attraverso i suoi miti, comuni alla madrepatria Grecia: da Ulisse a Colapesce, da Scilla e Cariddi a Polifemo, dal Minotauro all’ironia di una sirenetta sott’olio, ovviamente d’oliva, altro elemento identitario del Mediterraneo.
“Un’opera “titanica”, tanto per restare nel mito, che regaliamo alla città di Catania”, è il commento degli otto street artist internazionali che stamani, dopo undici faticosissime giornate di lavoro sotto il sole, hanno consegnato al sindaco Enzo Bianco e al commissario dell’Autorità Portuale, Cosimo Indaco, quella che è una monumentale opera d’arte contemporanea voluta dall’Amministrazione comunale, nell’ambito del Festival I ART, per rigenerare e valorizzare l’area del Porto.
Con gli otto artisti autori della grandiosa operazione su questi elementi di archeologia industriale, erano, l’assessore alla Cultura e al Turismo Orazio Licandro, l’ideatore e direttore generale del progetto I ART, Lucenzo Tambuzzo, il direttore artistico degli eventi catanesi del Festival I ART Giovanni Anfuso, e il curatore di Street Art Silos, Giuseppe Stagnitta (di Emergence Festival).
Gli artisti che hanno aderito al progetto sono gli spagnoli Okuda e Rosh333, gli italiani Microbo, Bo130, Danilo Bucchi e il catanese Vlady Art, il duo ucraino Interesni Kazki. “E’ stata una grande esperienza di gruppo. E benchè l’arte sia effimera per definizione, siamo contenti dell’attenzione che ha raccolto fra la gente. È questo l’obiettivo della street art: accendere fari di bellezza nelle città”.
“Il Porto – ha detto il sindaco Enzo Bianco – rappresenta il punto di entrata e anche di uscita di una città. E come tutte le porte deve comunicare gioia. Grazie a una felice collaborazione tra I Art, Autorità Portuale e Assessorato comunale alla Cultura abbiamo pensato di rendere attraenti e unici questi silos, obiettivamente non certo belli, chiamando alcuni tra i migliori artisti europei in questo campo per far nascere, come avviene nelle grandi capitali, gigantesche opere d’arte”.
I soggetti ritratti sono Colapesce (Bo130); La bella di Bellini (Okuda); Il Triskelion e La fuga di Ulisse da Polifemo (di Waone e Aec, il duo ucraino Interesni Kazki); Il moto perpetuo di Scilla e Cariddi (Microbo); Barattoli (Vlady Art); il Minotauro (Danilo Bucchi) e il “Senza titolo” (ma con un Etna esplosivo di colori e di un grande occhio) dello spagnolo Rosh.
Questi di Catania sono gli unici silos rimasti in Sicilia e hanno una funzione strategica per i 5 milioni di abitanti dell’isola perché raccolgono tutti i cereali d’importazione destinati al consumo umano e le granaglie per la zootecnia (gli allevamenti destinati alla produzione di latte, uova, carni e loro derivati). I silos appartengono alla società Granai della Sicilia che ha accolto con favore il progetto.
Street Art Silos fa parte del Festival I Art, il grande contenitore di eventi multidisciplinari incluso nell’omonimo progetto comunitario, ideato e diretto da I World e con il Comune di Catania ente capofila.