Il prezzo era appetibile. Poco più della metà del costo di mercato. Sembrava un affare comprare smartphone da un 35enne di Prizzi, centro in provincia di Palermo. Quello che gli ignari compratori non potevano sapere era che i cellulari erano falsi.
Lo hanno scoperto i carabinieri della locale stazione ,grazie al fiuto di uno dei militari che, libero dal servizio, aveva notato l’uomo che vendeva i cellulari “griffati”. Insospettitosi ha chiamato i colleghi facendo identificare il venditore e controllando la merce in vendita.
Si trattava di quattro fedeli riproduzioni di Samsung Galaxy S5, complete di scatole e batterie con loghi identici agli originali e software Android clonati. Non erano presenti però alcune applicazioni esclusive della casa coreana e il codice Imei non corrispondeva a quello riportato nel vano porta batteria.
I telefoni sono stati sequestrati dai carabinieri, impedendo così la diffusione di apparati tecnologici che per l’origine dubbia, sono potenzialmente pericolosi anche per la salute delle persone.
Maria Chiara Ferraù