“Avendo appreso da notizie di stampa che nell’ambito dell’Operazione “Vento di maestrale”, condotta dalla Procura della Repubblica di Viterbo in cui sono stati contestati i reati di truffa, frode in pubbliche forniture, falso ideologico ed abuso di ufficio nella gestione dei rifiuti, è stato arrestato l’ing. Carlo Rosario Noto La Diega, componente del Consiglio di Amministrazione di TirrenoAmbiente S.p.a. fino a 25 maggio 2015 nonché amministratore della società GESENU S.p.a. sino ad appena qualche anno fa e precisamente nel periodo, in cui la stessa gestiva la raccolta, il trasporto, lo smaltimento rifiuti insieme alla gestione per la riscossione della tassa rifiuti per conto dell’ATO ME2, il Sindaco di Furnari Avv. Mario Foti ha espresso in una nota le proprie considerazioni:“Al di la della presunzione di innocenza, prevista dal nostro ordinamento ed atteso che lo stesso ing. Carlo Rosario Noto La Diega ha gestito per un decennio il settore dei rifiuti anche nel nostro territorio per conto dell’ATO ME 2, avendo proprio la GESENU S.p.a. vinto la gara per la gestione dei rifiuti e per la riscossione a far data dalla costituzione della società d’ambito ed al contempo abbia promosso un giudizio dinnanzi al Tribunale di Perugia, nel quale si chiede la condanna della società d’ambito ed in solido dei Comuni soci dell’ATO ME 2 per un importo superiore ad oltre 50 milioni di euro, l’attività di denuncia posta in essere dal sottoscritto, nella mia qualità di Sindaco di Furnari, insieme a qualche esponente politico, che ha condiviso questo percorso, ha finalmente scoperchiato il pentolone della società mista TirrenoAmbiente spa, mostrando i discutibili interessi ed il ruolo determinante nell’affare dei rifiuti di taluni imprenditori, quali appunto Giuseppe Antonioli, Carlo Noto La Diega e Giuseppino Innocenti, i primi due arrestati, mentre l’ultimo attualmente imputato in diversi procedimenti penali. Siamo e restiamo fiduciosi sull’operato della magistratura ed auspichiamo che quella inquirente, cioè la Procura della Repubblica di Messina e quella di Barcellona P.G., arrivino a breve a concludere le indagini, ridando dignità ad un territorio saccheggiato dalla scandalosa gestione dell’affare dei rifiuti, che ha avuto come protagonisti questi soggetti. A quanto sopra si aggiunge una notizia di questi giorni, che la società Osmon S.p.A., di cui il predetto Giuseppe Antonioli era amministratore unico, mentre la maggioranza societaria era singolarmente e notoriamente detenuta da Giuseppino Innocenti e dai suoi familiari, dopo aver avuto l’affidamento di partite milionari senza gara d’appalto da parte della società mista TirrenoAmbiente spa, dai medesimi gestita, ha fatto richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Vercelli, sezione fallimentare. Appare dunque palese come in questa vicenda emergono forti dubbi di trasparenza idonei a ritenere che tale richiesta di concordato preventivo possa essere finalizzata all’elusione di precise responsabilità patrimoniali e societarie. Ciò proprio nel momento in cui una puntuale azione di pubbliche denunce ha determinato la forzosa interruzione dei rapporti tra le due predette società, nelle quali ha convissuto un grave conflitto di interessi, un’inammissibile assenza di vigilanza e controllo da parte del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, socio di maggioranza ed attualmente sotto il vaglio della Commissione di Accesso agli atti. La notizia dell’arresto dell’ing. Carlo Rosario Noto La Diega rende oggi più che mai attuale il dubbio sulla regolarità e legittimità delle operazioni fatte dal liquidatore dell’ATO ME2, dalle quali deriva un enorme debito nella gestione dei rifiuti, che si vorrebbe riversare illegittimamente sui bilanci dei singoli Comuni soci dell’ATO ME 2. Proprio per tutelare gli interessi economici del Comune, che ciascun Sindaco amministra, ritengo sia giunto il momento di accendere i riflettori e richiamare l’attenzione ed il controllo della Guardia di Finanza e della Magistratura inquirente per verificare la regolarità nella scandalosa gestione della vicenda rifiuti avvenuta in questo territorio nell’ultimo decennio”.
Rodrigo Foti