“Ogni azione messa in campo dal Sindacato, ma anche da Comitati spontanei non è servita a nulla. La Politica di fronte agli interessi elettorali continua a giocare e a raggirare utenti e lavoratori. Non sono servite le numerose manifestazioni di proteste, le segnalazioni e le diffide che sin’oggi da più parti sono state messe in campo per normalizzare e regolarizzare i lavoratori dei servizi sociali del Comune di Messina e i servizi di riabilitazione del territorio messinese.
Purtroppo il consolidato sistema di gestione affidato alla cooperativa ormai é arrivato al capolinea, con la responsabilità massima delle istituzioni preposte:
Per il servizio di riabilitazione bisogna procedere allo scioglimento della Società di Riabilitazione che vede l’Asp socio con una quota azionaria del 51%, e altre cooperative con minori quote. È ormai noto che i rapporti tra l’ASP e la società SSR non sono idilliaci e che ne l’una ne l’altra si preoccupa di attivare le procedure di competenza per riorganizzare, normalizzare e regolarizzare il servizio.
Ci sono forti responsabilità che vanno addebitate agli attori coinvolti, dall’ASP alla società SSR ed alle stesse cooperative per il servizio di riabilitazione, La legge oggi stabilisce che va riorganizzato e rivisitato il sistema di gestione delle società partecipate, ma tutti gli attori giocano al rialzo e interpongono strumentali azioni di ritardo e di disturbo al processo che invece dovrebbe essere favorito, per assicurare servizi ed occupazione.
L’Assessore alla Famiglia, malgrado le rassicurazioni date nell’incontro regionale tenutosi nel mese di dicembre come voluto dal Sindacato, ad oggi non ha inteso prendere posizione.
Per i Servizi Sociali del Comune di Messina oggi paghiamo lo scotto della scellerata decisione di sopprimere “l’Istituzione dei Servizi Sociali” che, secondo noi, va riconsiderata e rilanciata per dare stabilità e certezza ai servizi.
Una Istituzione organizzata in maniera puntuale che ha saputo mettere ordine e controllo all’attività dei servizi sociali, accorciando i tempi di pagamento delle fatture per i compensi spettanti ai lavoratori con la prospettiva di migliorarsi e rendersi pienamente autosufficiente e capace do poter garantire e incrementare le attività sociali coinvolgendo Associazioni di volontariato, Ipab, e attori sociali. La Cisl e la Uil a quel tempo avevano ipotizzato una graduale sperimentazione di gestione diretta di alcuni servizi, quali Asili Nido, Strutture Residenziali di Assistenza, Centri di Aggregazione Giovanile, per poi procedere con tutti gli altri settori, con un sicuro abbattimento dei costi di spese generali e di accertati risparmi di gestione e mantenimento dei livelli occupazionali.
Purtroppo per volere di qualche sigla Sindacale e di qualche partito politico che ne sostenevano l’inutilità si è proceduto alla scioglimento.
Oggi aldilà di qualche sporadico pagamento a qualche cooperativa, si gioca a rimpallare le responsabilità tra i vari uffici e senza mai avviare le procedure di rescissione dei contratti per quelle cooperative affidatarie che per contratto hanno l’obbligo di assicurare i pagamenti delle retribuzioni in favore de lavoratori.
E’ appena il caso di ricordare che le Cooperative affidatarie hanno l’obbligo di dimostrare all’atto del l’affidamento le capacità economiche e finanziarie a copertura totale dei costi del servizio. Non si comprende il motivo per cui nessuno intende prendere posizione;
Purtroppo nessuna risposta concreta da parte delle Cooperative, malgrado l’annunciato ricorso al giudice per il riconoscimento delle spettanze dei lavoratori che, nella maggior parte dei casi, sono ostaggio delle cooperative in quanto costretti a diventare soci e quindi, inconsapevolmente, corresponsabili della mala gestione del servizio affidato.
Purtroppo il sistema è fallito e con esso si rischia il fallimento delle famiglie dei lavoratori.
I lavoratori, oltre a non percepire il salario, non sono nelle condizioni di poter affrontare le spese d viaggio per raggiungere il posto di lavoro, ne poter provvedere al sostentamento delle rispettive famiglie nella maggior parte dei casi monoreddito.
Ad oggi nessuna notizia sul rinnovo dei bandi gara e si procede con proroghe precarie di mese in mese, montando il fondato sospetto che tutto si vuole rinviare alla decisione politica e quindi demandando alla nuova amministrazione che uscirà dalle urne del prossimo mese di maggio, mettendo a rischio il futuro dei Servizi Sociali con la preoccupazione di una possibile diminuzione della spesa sociale che si abbatterebbe inesorabilmente sulle famiglie dei bisognosi di assistenza e su scenari apocalittici di licenziamenti. Per tutto questo rivolgiamo un accorato appello al Sig. Commissario del Comune di Messina Dott. Croce, auspicando la convocazione di un urgente incontro per poter avere chiarimenti e nel contempo potere dare avvio ad un tavolo tecnico per addivenire alla definizione dei nuovi bandi di gara.
Lo stesso Presidente della Regione, a cui stanno a cuore le sorti di Messina, non può limitarsi a fare proclami. Deve intervenire con fermezza, per verificare ed accertare le responsabilità e procedere alla nomina di Commissari ad acta per gli Enti inadempienti.
Come lo stesso appello va rivolto al Prefetto che tanta sensibilità ha dimostrato in diverse vertenze, perché voglia attivare tavoli congiunti, risolutivi e definitivi, ma soprattutto per evitare il tracollo irreversibile di una città agonizzante”.
Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai, segretario Cisl Fp Messina e segretario Uil Fpl Messina.