Una stagione all’insegna della donna. Saranno Elettra di Sofocle, Alcesti di Euripide e Fedra di Seneca le tre opere che saranno messe in scena nel cinquantaduesimo ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco.
Nel giorno in cui la tragedia “Le Supplici” ha aperto il cinquantunesimo ciclo di rappresentazioni classiche, la Fondazione Inda guarda già al futuro e alla prossima stagione.
E’ stato Giancarlo Garozzo, presidente dell’Istituto, ad annunciare il programma previsto per il 2016.
Il testo di Sofocle, messo in scena già nel 1956, nel 1970 e nel 1990, e l’opera di Euripide, protagonista degli spettacoli classici del 1992, saranno in programma dal 13 maggio al 19 giugno 2016. La tragedia di Seneca sarà invece una novità assoluta e sarà protagonista dal 23 al 26 giugno per poi essere portata in tour nei più importanti teatri antichi.
“L’Inda entra quest’anno nel suo secondo secolo di vita – ha dichiarato il presidente Garozzo – e per questo nuovo inizio, insieme a tutto il consiglio d’amministrazione, abbiamo deciso di annunciare con largo anticipo i titoli della prossima stagione in maniera tale da poter pensare da subito alla programmazione e alla promozione del nuovo ciclo di spettacoli classici. La storia dell’Inda ha il cuore di questo teatro, un luogo unico al mondo che è stato la “casa” di Eschilo, e l’anima non solo degli artisti ma anche di tutte le persone che ogni anno lavorano sodo e con passione per allestire le rappresentazioni classiche. Sono certo che anche quest’anno sapremo regalare serate cariche di emozioni che sono sicuro si fisseranno nel cuore di ciascuno”.
Il cinquantunesimo ciclo di spettacoli classici ha ottenuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
All’interno di un teatro gremito di spettatori, oltre 4 mila le presenze, la scena è stata tutta della tragedia “Le Supplici” di Eschilo, diretta da Moni Ovadia. L’artista ha presentato un testo, pensato insieme a Mario Incudine e Pippo Kaballà, tutto in siciliano e in greco moderno. Un’operazione, “sposata” anche dal celebre scrittore Andrea Camilleri, che ha puntato sulle scene di Gianni Carluccio, i bellissimi costumi creati da Elisa Savi, i movimenti ideati dallo straordinario talento di Dario La Ferla e le musiche di Incudine. Sul palco oltre a Ovadia che ha interpretato Pelasgo, re di Argo e Incudine nei panni di un cantastorie, anche Angelo Tosto (Danao), Donatella Finocchiaro (prima corifea), Marco Guerzoni (Araldo degli egizi), le corifee Rita Abela, Sara Aprile, Giada Lo Russo, Elena Polic Greco e Alessandra Salamida, Faisal Taher (voce egizia), i musicisti Antonio Vasta, Antonio Putzu, Manfredi Tumminello e Giorgio Rizzo e gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico “Giusto Monaco” che hanno interpretato il coro della Danaidi, le donne e gli uomini del popolo e gli armigeri egizi.
La tragedia affronta un tema delicato e di grande attualità come quello dell’accoglienza e tra il pubblico del Teatro Greco c’era anche un gruppo di ragazzi ospiti dei centri di accoglienza presenti in provincia. Una presenza, quella dei giovani migranti che si ripeterà per ogni replica della tragedia “Le Supplici”.
g alle 18,45, è previsto il debutto di “Ifigenia in Aulide” di Euripide con la regia di Federico Tiezzi mentre “Medea” di Seneca, diretta da Paolo Magelli chiuderà domenica, sempre alle 18,45 le “prime” della stagione 2015 allestita dalla Fondazione Inda.
La foto del coro delle Danaidi è di Maria Pia Ballarino
La foto di Moni Ovadia è di Gianni Carnera