Agenti della polizia di Stato di Adrano, nel centro di catanese, hanno arrestato quattro persone che dovranno scontare le pene per le condanne definitive nel processo scaturito dall’operazione Terra bruciata.
Si tratta di Alfio Santangelo, inteso Taccuni; Nino Crimi, sorvegliato speciale, Antonino Quaceci, detto “topo grigio”, pregiudicato e Giuseppe La Mela, anche lui pregiudicato e sorvegliato di polizia. Tutti erano destinatari di distinti ordini di esecuzione per la carcerazione, emessi ieri dalla procura generale della repubblica di Catania.
Alfio Santangelo dovrà scontare una condanna a 13 anni e 4 mesi di reclusione. 13 anni e 10 mesi per Nino Crimi, 10 anni e otto mesi per Antonino Quaceci e 6 anni e 4 mesi di reclusione per Giuseppe La Mela. Tutti sono condannati per associazione per delinquere di stampo mafioso e, a vario titolo, di reati in materia di sostanze stupefacenti e armi.
I quattro sono ritenuti appartenenti all’organizzazione mafiosa Santangelo-Taccuni di Adrano, alleata alla cosca Santapaola-Ercolano di Catania. Erano stati arrestati il 29 aprile del 2009 nel corso dell’operazione denominata Terra bruciata, condotta dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Adrano. In quella data venne data esecuzione a due distinti provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi il giorno precedente dalla procura distrettuale antimafia di Catania nei confronti di 12 persone della cosca mafiosa Santangelo e di 15 persone della cosca Scalisi, alleata al clan Laudani, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e armi.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Catania avevano evidenziato un acceso antagonismo fra le due cosche mafiose che si contendevano il controllo delle attività illecite del comprensorio adranita. La cosca dei Santangelo prende il nome dall’odierno arrestato Alfio Santangelo, capo indiscusso dell’organizzazione, soprannominato Taccuni, di cui Nino Crimi e Antonino Quaceci, gli altri due arrestati, sono generi.
I quattro arrestati sono stati condotti nel carcere di Catania Bicocca dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù