“Aiuto, mi sta uccidendo, mi vuole ammazzare”. È stato questo il contenuto della telefonata di una donna straniera, giunta alla centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Catania. L’operatore cercava di tranquillizzare la donna e farsi dare alcuni dettagli sull’ubicazione di casa sua. Come unico riferimento la vittima ha indicato una caffetteria nella zona tra Giarre e Riposto.
Dalla stazione di Riposto è stata inviata una pattuglia dell’Arma. L’intuito del personale addetto alla centrale operativa ha permesso di rintracciare l’intestatario dell’utenza mobile da cui era arrivata la chiamata. Il domicilio era a Giarre in via Giammona. Qui si sono recati i carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento dove la donna continuava ad urlare contro il convivente, un nigeriano di 30 anni e si era barricata in casa. i militari hanno liberato la donna, 36enne nigeriana che, con il volto insanguinato, per le percosse subite, è stata accompagnata all’ospedale di Giarre dove le sono state refertate escoriazioni e politraumi.
L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Catania piazza Lanza dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria etnea. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Maria Chiara Ferraù