Non si placa la vertenza dei lavoratori al Comune di Tortorici. Non percepiscono lo stipendio da sei mesi e adesso la Fp Cgil ha dichiarato lo stato di agitazione nel corso di una riunione che si è svolta ieri nell’aula consiliare. “Avevamo ragione. Il comune di Tortorici è sull’orlo del baratro”. Con queste parole Clara Crocè, segretario della funzione pubblica Cgil e Nino Pizzino, responsabile territoriale enti locali per la Fp Cgil, hanno aperto l’assemblea con i dipendenti oricensi.
Gli stipendi non vengono pagati da sei mesi e i lavoratori sono arrivati al limite della sopportazione. Secondo quanto dichiarato ai sindacati dal segretario comunale, Giuseppe Ricca e dall’assessore Valentina Parasiliti, le mensilità arretrate non sono state saldate per l’indebitamento delle casse comunali e per la mancanza di liquidità. “il sindaco – dichiarano Crocè e Pizzino – in questi giorni ha cercato di buttare fumo negli occhi scaricando sui lavoratori la colpa in merito al mancato pagamento degli stipendi. Abbiamo potuto constatare che non c’è stato nessun ritardo nella trasmissione dei mandati di pagamento del responsabile del servizio finanziario del Comune. A bloccare i mandati di pagamento è il grave deficit di cassa”.
Secondo quanto riportato dai sindacalisti nel corso dell’assemblea, Tortorici ha un debito di 398,840,24 euro. Inoltre, il segretario comunale ha reso noto che se il consiglio di amministrazione dell’Unicredit dovesse dare il benestare per un’ulteriore anticipazione di cassa, le somme potranno coprire soltanto due mensilità arretrate.
“Si prevede un periodo nero per i dipendenti e i cittadini di Tortorici – scrivono Crocè e Pizzino – Ormai è di tutta evidenza che il Comune è in dissesto. Non possiamo fare a meno di esprimere la nostra rabbia. In questi anni di amministrazione non abbiamo fatto altro che denunciare sprechi e la gestione schizofrenica dell’amministrazione che ha decretato il fallimento e la paralisi della comunità oricense per risorse pubbliche utilizzate in acquisti di attrezzature inutilizzate, per riconoscimento di spese legali, per incarichi a consulenti ed esperti”.
Secondo la Cgil, inoltre, il “caso Tortorici” sarebbe stato sottovalutato dagli organi deputati al controllo. Il sindacato non si rassegna e metterà in campo ogni iniziativa a tutela del posto di lavoro e dei cittadini. “Per questo – concludono Crocè e Pizzino – abbiamo chiesto al Prefetto l’attivazione delle procedure di raffreddamento del conflitto”.
Maria Chiara Ferraù
(immagine di archivio)