530 beni confiscati alla mafia sono stati consegnati a comuni, istituzioni, forze dell’ordine ed associazioni. Un segnale preciso. Il ministero dell’interno, Angelino Alfano, con il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti e il direttore dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Umberto Postiglione, sono intervenuti alla cerimonia di assegnazione degli immobili confiscati alla mafia presso l’hotel San Paolo Palace.
“Il messaggio di fondo è questo – ha dichiarato Alfano – finanziamo attraverso il fondo unico giustizia le forze che combattono la mafia con le risorse sottratte alla mafia. Mantenere i livelli occupazionali delle aziende epurate dal doping mafioso , da qui occorre ripartire per non dare argomenti alla mafia. L’impatto delle norme che hanno disciplinato la materia di confisca si e’ rivelato enorme. Duemila aziende non sono un numero di secondo piano sul piano “delle incombenze gestionali”. Il punto da migliorare riguarda la velocità della riattribuzione dei beni, da sburocratizzare”.
Il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti si è soffermato invece sui passaggi che ancora servono in chiave di miglioramento. “L’Agenzia deve essere rafforzata. Colgo l’occasione per ribadirlo . Le finalità di maggiore efficienza, il riordino ed i nuovi poteri previsti nel disegno di legge, confermano il senso, il ruolo e l’essenzialità di questa struttura. Ben venga il dibattito parlamentare su questa materia. Bisogna attivare l’albo degli amministratori giudiziaria e quanto prima l’anagrafe dei beni confiscati. Questa e’ una sfida che possiamo vincere combattendola insieme”.