La prima verità sulla strage di Ustica dopo i processi penali che hanno portato al nulla di fatto. Sarebbe stato un missile e non una esplosione interna al Dc9 Itavia a causare l’incidente in cui morirono 81 persone che si trovavano a bordo dell’areo. Adesso lo Stato dovrà risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli.
A sottolinearlo è stata la corte di Cassazione in sede civile nella prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento. (fonte Ansa)
Era il 27 giugno del 1980 quando l’aerei di linea decollato dall’aeroporto di Bologna, appartenente alla compagnia aerea italiana Itavia, si squarciò in volo all’improvviso e si inabissò. Dopo più di 30 anni di inchieste giudiziarie molti aspetti non sono ancora stati chiariti. La compagnia aerea cessò le operazioni il 10 dicembre del 1980 e la licenza fu revocata su rinuncia della stessa compagnia il 12 dicembre dello stesso anno e poi si aprì la procedura di fallimento.
Al tribunale di Palermo per la strage di Ustica vennero condannati i ministeri dell’Interno e della Difesa al pagamento di un risarcimento ai familiari delle vittime.
Diverse sono state le tesi sulla strage. Sono principalmente: un coinvolgimento internazionale, un cedimento strutturale o un attentato terroristico. Nel 2007 l’ex presidente della Repubblica Cossiga, all’epoca della strage di Ustica presidente del COnsiglio, ha attribuito la responsabilità del disastro ad un missile francese “a risonanza e non a impatto” destinato a abbattere l’aereo su cui si sarebbe trovato il dittatore libico Gheddafi.