Ragusa: conclusa l’edizione di “dietro il sipario – teatro: un’arte in cammino”

Concluso con “La Fedra mancata”, un toccante ed inedito spettacolo itinerante realizzato in collaborazione con la fondazione INDA, la terza edizione di “Ragusa dietro il sipario – teatro: un’arte in cammino”, la rassegna culturale promossa dall’associazione “Donnanfugata 2000”, con la direzione artistica di Vicky DiQuattro e la collaborazione di Costanza DiQuattro e Paolo Verri.

Il festival è stato scandito da camminate, laboratori, incontri e spettacoli, e ha visto i suoi sentieri attraversati da ospiti e spettatori, uniti in un “pellegrinaggio” che ha toccato cuori e anime guardando al Giubileo 2025. Religiosità e spiritualità si sono intrecciati a dubbi e domande che hanno messo al centro l’uomo come “essere parte di un tutto”.

Due gli appuntamenti conclusivi del fine settimana appena trascorso. Venerdì il teatro Donnafugata è stato palcoscenico dell’incontro “Semplicemente Piera”, omaggio alla straordinaria figura di Piera Degli Esposti a cura dei registi Manuel Giliberti e Daniele Salvo, con le letture di Deborah Lentini. Durante la serata si è approfondita l’essenza della donna dietro l’artista. Attrice, autrice e regista dall’anima complessa e anticonformista, donna che ha saputo sfidare le convenzioni e abbracciare ruoli intensi, Piera Degli Esposti, venuta a mancare nel 2021, ha attraversato generi e linguaggi, portando sempre in scena la sua sensibilità unica e un magnetismo raro.

Questa intensa edizione ha voluto omaggiare la figura affascinante di Eleonora Duse, guardando anche al rapporto con Gabriele D’Annunzio. Prima una conferenza poi, sabato sera, lo spettacolo itinerante “La Fedra mancata”, un evento avvolgente che ha saputo unire sapientemente teatro, storia e arte corale. Tra le sale del palazzo Arezzo di Donnafugata, in un susseguirsi di personaggi e ambientazioni, gli spettatori hanno assistito a un’opera inedita ispirata alla “Fedra” di Gabriele D’Annunzio e concepita esclusivamente per il festival. Con la cura registica di Daniele Salvo, la scrittura drammaturgica di Costanza Di Quattro e Dario Tomasello, grazie all’interpretazione magistrale degli allievi della Fondazione INDA, il pubblico è stato trasportato all’interno del tormentato rapporto tra Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse. Il conflitto tra i due, fatto di tensioni artistiche e personali, si è riflesso in scena in un continuo confronto tra i protagonisti, offrendo uno spaccato affascinante e profondo sulle loro complesse dinamiche.

Impeto e commozione, vitalità e disperazione, intensificati dal pellegrinaggio tra i suggestivi ambienti del palazzo nobiliare, allestiti con scenografie dedicate e arricchite anche dalla selezione di documenti provenienti dall’archivio della Fondazione INDA, curata da Elena Servito, che ha fornito un prezioso contesto storico e artistico. Lo spettacolo ha visto il coordinamento del coro affidato a Elena Polic Greco e Simonetta Cartia, con i costumi del Laboratorio di sartoria INDA guidato da Marcella Salvo. Il racconto si è svelato passo dopo passo, e il “teatro: un’arte in cammino” ancora una volta non è stato mera rappresentazione, ma esperienza vissuta, rito collettivo e viaggio interiore.

Gli interpreti, bravissimi studenti della sezione Giusto Monaco dell’accademia d’arte del dramma antico, in ciascuno dei quattro turni sono cambiati interpretando i vari singoli personaggi. Sono stati: Giovanni Costamagna, Giuseppe Oricchio, Massimiliano Serino, che hanno interpretato Gabriele D’Annunzio; Clara Borghesi, Alessandra Cosentino, Zoe Laudani che hanno interpretato Eleonora Duse; Lorenzo Ficara, Carlo Andrea Pecori Donizetti hanno interpretato Costantino:; Carlotta Ceci, Francesca Sparacino, Beatrice Ronga hanno interpretato Lalla; Marco Maggio, Giovanni Taddeucci hanno interpretato Andò; Carlo Marrubini Bouland, Carlo Andrea Pecori Donizetti, Marco Maggio hanno interpretato Rossi; infine Davide Sgamma, Giovanni Taddeucci. Assistente Beatrice Ronga hanno interpretato Tebaldo.

“Questa terza edizione di Ragusa Dietro il Sipario ha rappresentato un viaggio straordinario, non solo per gli artisti e gli spettatori, ma per tutti noi coinvolti nella sua realizzazione – ha spiegato la direttrice artistica Vicky DiQuattro – In una dimensione in cui l’arte si è fusa con la vita, il sacro con il profano, e l’individuo con la collettività, ogni spettacolo, ogni incontro, ogni passo compiuto in questi giorni ha tessuto un legame profondo tra presente e passato, tra la nostra cultura e le grandi figure che l’hanno animata. È stato un cammino di riscoperta e introspezione, in cui le emozioni si sono intrecciate alle domande esistenziali, offrendo un teatro che non si limita a essere guardato, ma vissuto. Siamo grati a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza unica”.

foto di Giuseppe Bornò

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi