L’arrivo di Ficarra e Picone, ieri sera, regala brio e momenti di comicità alla villa Belvedere di Acireale, nella giornata conclusiva della rassegna cinematografica “Le stranezze di Roberto Andò: da Tomasi di Lampedusa a Luigi Pirandello”. I due attori palermitani infiammano il pubblico accorso in massa per incontrare i loro beniamini.
Sul palco, prima della proiezione de ‘La stranezza’, film da incassi record e pluripremiato, Ficarra e Picone e Roberto Andò sono i protagonisti del dibattito moderato dal critico cinematografico Emiliano Morreale. Il regista racconta la genesi della pellicola su Pirandello.
“Tutto ha avuto origine proprio con Salvo e Valentino perché ci eravamo ripromessi che avremmo fatto un film insieme – spiega Andò – Mi ha sempre incuriosito il retroscena di questo grande capolavoro che è ‘I sei personaggi’ ed è stata l’occasione per mettere in linea, in modo fantastico, le idee che nel tempo avevo maturato su questo autore. A loro è piaciuta molto l’idea ed è piaciuta anche a Toni (Servillo). Le prime volte che abbiamo fatto delle letture con loro due e Toni sembrava che ci fosse sempre stata questa possibilità. Ed è stato un film molto felice. È stato molto felice incontrarli artisticamente, passare del tempo con loro, tanto che non ho voluto far passare troppo tempo ed abbiamo ricominciato a girare dopo poco”.
Nel prossimo film, ‘L’abbaglio’, in uscita a gennaio, riconfermato in blocco il cast. “Ci saranno molte occasioni di divertimento, forse anche più de ‘La stranezza’, e ci saranno, però, forse più de ‘La stranezza’, occasioni drammatiche – spiega ancora Andò – L’unica cosa che posso dire è che in questo film sono partito da un dato storico, un dato molto poco conosciuto perché rimasto sempre nei retroscena, e riguarda il momento in cui Garibaldi deve entrare a Palermo. Ha già vinto a Calatafimi, ha fatto dei passaggi importanti e fondamentali ma si rende conto che il rapporto numerico con i Borboni e la difesa di Palermo è impossibile. E allora inventa, con quella fantasia che ha sempre avuto anche quando stava in Sudamerica e con quella capacità di guerriglia che aveva, una manovra diversiva che affida al colonnello Orsini, che nel film è Toni Servillo. Su questa storia, che mi ha sempre affascinato, si innesca un’invenzione sostanziale che riguarda proprio Ficarra e Picone, il loro ruolo. La combinazione di questi tre personaggi, loro due e Toni Servillo – conclude – è piuttosto sorprendente”.
Ci pensa Salvatore Ficarra a regalare al pubblico un piccolo spoiler del film. “C’è un momento in particolare in cui ci siamo molto emozionati – racconta – ed è la scena dell’imbarco di questi Mille che si trovano nelle scialuppe per raggiungere le navi. Ci sono diverse scialuppe in acqua e, per esempio, nella scialuppa in cui siamo noi c’è un toscano, un veneto, un milanese, che parlano e dicono ‘Dobbiamo andare, dobbiamo cacciare via questi Borboni’. Cacciare da dove? I Borboni non c’erano a Milano, erano da noi. Quindi sentivano questa parte d’Italia come un pezzo loro. Sono venuti nel nome di un un’ideale di unità. E poi nel silenzio della rada – conclude – da una barca si alza uno e comincia a cantare ‘Va pensiero’, nel silenzio. È stato emozionantissimo”. Subito Picone lo punzecchia. “Se lo fai parlare ve lo racconta tutto il film. Salvo ha questa caratteristica – spiega – Infatti nella serie tv che abbiamo fatto, ‘Incastrati’, c’è lui che è fissato con le serie tv e mi tormenta, me le racconta tutte. Quello è un pezzo autobiografico”.
Infine, i due attori raccontano il rapporto instaurato con Toni Servillo. “Con Toni abbiamo un bel rapporto perché ci divertiamo – spiega Valentino Picone – Lavorare con Toni è come giocare con Maradona. Noi non abbiamo mai giocato a calcio però possiamo immaginare come un giocatore come Maradona facesse la differenza e facesse diventare più bravi anche gli altri. Ecco, lavorare con Toni, significa questo”. E Ficarra svela. “E poi Toni, oltre il film, a differenza di quello che si può pensare e questa è stata la grande scoperta umana, è un compagno di cene e serate divertentissimo”. Un trio che insieme funziona. “L’amicizia con Salvo e Valentino, secondo me – racconta Andò – ha fatto bene a Toni. Nel senso che Toni è arrivato ad un momento della sua vita in cui è veramente al massimo ma ha anche semplificato i suoi percorsi, come tutti noi. Quando, per esempio, facevamo le presentazioni de La stranezza, se eravamo solo io e Toni eravamo fregati perché il pubblico si annoiava. Appena arrivavano loro la sala si infiammava. Nasceva una comunicazione diversa. Quindi, secondo me – conclude – ci ha fatto bene”.
Con la proiezione del film si è chiusa con successo la prima rassegna cinematografica, organizzata dal comune di Acireale, con il patrocinio e il sostegno della regione siciliana, e con la direzione artistica di Mario Patanè. “Ringrazio tutti gli ospiti ed in particolare Roberto Andò per aver accettato il nostro invito, il direttore artistico Mario Patanè e tutti coloro che si sono spesi per la buona riuscita di questa prima rassegna cinematografica nella città di Acireale – ha detto il sindaco Roberto Barbagallo – Per noi è stato motivo di vanto avere degli artisti di questo livello nella nostra città.
Aspettiamo con trepidazione l’uscita del tuo prossimo film, che sono sicuro sarà bello come i precedenti. Siamo davvero soddisfatti di questa prima edizione e della risposta del pubblico. Speriamo di proseguire nei prossimi anni e di avere ospiti di questo livello e perché no, Roberto, speriamo anche in un tuo ritorno nella nostra città, magari per girare qualche film nel nostro bel centro storico. Ti ringrazio – ha concluso – a nome di tutta la città”.
La manifestazione che ha visto sfilare, tra gli altri, ospiti come Isabella Ragonese, David Coco, Donatella Finocchiaro e Valeria Solarino, ha ricevuto ampi consensi di pubblico. “Stasera chiudiamo una rassegna che è andata in crescendo – ha detto l’assessore alla Cultura, Enzo Di Mauro – Il nome di Roberto Andò era naturalmente una garanzia. Grazie Roberto per averci dedicato il tuo tempo e ringrazio tutti gli ospiti che hanno accettato il nostro invito. Questa sera chiudiamo in bellezza con Ficarra e Picone. È stato un lavoro duro e faticoso ma siamo riusciti a centrare l’obiettivo. Questa è stata una sorta di edizione zero. Il riscontro è stato positivo. Un ringraziamento particolare va al nostro direttore artistico Mario Patanè”. Il regista ha più volte sottolineato il carattere affettuoso e familiare della rassegna. Un’impronta voluta dal direttore artistico. “Sono contento di aver riunito ad Acireale tanti amici – ha detto Mario Patanè – Persone con cui ho un rapporto di amicizia da tantissimi anni e che, non appena ho fatto il nome di Roberto Andò, hanno dato subito la loro disponibilità. Grazie Roberto”.