Anche la nuova caserma dei Carabinieri di Bronte, centro in provincia di Catania, nell’elenco delle opere che il sindaco, Pino Firrarello, ha inserito fra quelle da segnalare nello “Sblocca Italia”, di Matteo Renzi. Questa volta però Firrarello, oltre a denunciare la classica “incompiuta”, punta il dito contro lo Stato che avrebbe “violato gli accordi già presi”.
“Proprio così – afferma Firrarello – il Comune di Bronte, per garantire la sicurezza dei propri cittadini e la presenza dello Stato a tutela della legalità, ha realizzato una nuova caserma dei Carabinieri. L’immobile – continua – è stato costruito seguendo le indicazioni dell’Arma affinché fosse il più confacente possibile alle loro esigenze. Pur di realizzare la nuova caserma – ribadisce – abbiamo acceso un mutuo per reperire le risorse economiche necessarie, forti dell’accordo intercorso con l’Arma, attraverso la Prefettura e il Ministero dell’interno, che assicuravano al Comune un contratto di locazione della Caserma di 80 mila euro annui”. Fin qui tutto bene. Con i fondi della locazione il Comune avrebbe pagato il mutuo. Ma oggi, che la caserma è completa, Firrarello denuncia che lo Stato si è tirato indietro: “L’Amministrazione statale – spiega il primo cittadino – pretende la concessione a titolo gratuito della struttura a tempo indeterminato, rendendosi disponibile, da ultimo, a corrispondere appena 3.848 euro rispetto agli 80 mila concordati”.
Per Firrarello è una vera ingiustizia: “Questa richiesta, – continua – considerata la attuale situazione economica degli Enti locali, viola non solo gli accordi già intercorsi tra le due amministrazioni pubbliche che, ricordo, hanno convinto il Comune ad investire nell’opera pubblica, ma anche la normativa sulla valorizzazione dei beni immobili pubblici”.
Così Firrarello ha inserito la caserma nell’elenco che Renzi ha chiesto ai sindaci di redigere per lo “Sblocca Italia”.
“Ed io – conclude Firrarello – chiedo al Primo ministro di sbloccare questa situazione, garantendo giustizia al Comune, evitandogli sia gravi danni economici, sia che vadano sprecati i soldi pubblici utilizzati per la realizzazione della nuova caserma frutto dei sacrifici dei cittadini brontesi. Lo Stato – conclude – non può non mantenere le promesse”.