San Fratello (Me): esce il video di Bordonaro “Giurei”, sui chiassosi riti pasquali

Tra fede e leggenda, tra sacro a profano. A San Fratello, piccolo borgo in provincia di Messina tra i Nebrodi e le Eolie, la settimana di passione si trasforma in una grande festa animata dai Giudei: musicisti, figuranti, acrobati, disturbatori dei riti sacri in giubba rossa, un po’ guerrieri, un po’ fauni, un po’ flagellanti, che intonano con le loro trombe melodie militari, ballabili e marce.

Un rito pasquale, una rappresentazione di fede, di cui non si conosce bene l’origine. Le leggende sono tante ma è una quella che Eleonora Bordonaro ha scelto di raccontare – attraverso il testo del sanfratellano Antonino Versaci – nel brano “Giurei”, terzo estratto dall’album Roda, che esce accompagnato da un videoclip di Luca Bordonaro che racconta quello che accade a San Fratello nei giorni che precedono la Pasqua.

Gesù fu messo in croce il Venerdì e nessuno al mondo poteva immaginare che il terzo giorno sarebbe resuscitato. Ma, si narra, che qualcuno confidò ai Sanfratellani questa bella notizia due giorni prima, così loro non sapendo contenere la gioia, il Mercoledì riempirono le strade di Giudei che, non avendo avuto la pazienza di aspettare, anticiparono la Pasqua mettendosi a saltellare e strombettare per la felicità della resurrezione del Padreterno. Quindi, le sonate dei Giudei non sono fatte per oltraggiare Morte e Passione ma nel cuore e nella mente dei Sanfratellani sono manifestazioni di giubilo per la Resurrezione.

Un dialetto “resistente” che risale all’IX secolo per un disco, il primo al mondo cantato in galloitalico di San Fratello (Messina), dalle sonorità contemporanee e accattivanti che si mescolano agli “sgrigni” delle trombe ad un solo pistone, modello 1884, che caratterizzano la settimana di Pasqua di questo piccolo centro ai margini del bosco dei Nebrodi e di fronte alle Isole Eolie.

Si intitola RODA (Finisterre/ Just Entertainment) che in italiano significa “Lei”, ed è il nuovo album della cantautrice di Paternò ELEONORA BORDONARO, nove brani inediti, dove l’elettronica convive felicemente con alcuni strumenti tradizionali siciliani e con le trombe dei Giudei (figure tipiche della Pasqua sanfratellana), intorno alle quali Puccio Castrogiovanni, arrangiatore e coautore delle musiche, ha costruito l’intero mondo sonoro che caratterizza il progetto.

Un progetto, nato dopo quindici anni di lavoro e ricerche, che affonda le sue radici nella storia, attraverso un dialetto italiano parlato da non più di 3500 persone, tra giovani, vecchi e bambini, che si concentrano in un fazzoletto di terra di poco meno di 70 chilometri quadrati. “L’idea – racconta Eleonora Bordonaro – era quella di testimoniare una lingua che combatte per rimanere in vita, testimoniarla attraverso l’integrazione del mondo sonoro tradizionale del luogo, cioè quello dei Giudei, con la creatività contemporanea. I testi originali sono dedicati al racconto del rito, prendono spunto da episodi vissuti durante gli anni della mia frequentazione della festa di Pasqua e sono stati ispirati da autori locali o semplici informatori”.

Così nasce e si sviluppa questo disco, diviso per capitoli, che la Bordonaro definisce poeticamente “un viaggio sgangherato e lussuoso dentro un desiderio”.

Alla domanda “Che cos’è Roda?”, lei risponde: “E’ uno squillo, una frustata e un trillo, uno schioccare di fruste e cavalli al galoppo, un urlo gridato in faccia alla morte, alla malinconia, alla solitudine. Con una risata. Vive in bilico tra festa popolare, dancehall, saggio antropologico, raduno rock, fumetto e visione mistica. Roda è Lei, Adelasia del Vasto, che ha guidato un viaggio di genti e cambiato la storia.

Sono le donne che preparano la festa degli uomini. È un villaggio nel cuore, abitato da personaggi seduttivi, solidali, grati, fuori luogo, devoti, folli, orgogliosi e sgraziati, ognuno dei quali è parte e balsamo della mia malinconia”.

Cantautrice e interprete siciliana di Paternò, si occupa di musica world reinterpretando canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile.

Autrice di Moviti ferma (finalista Targhe Tenco 2020) e Cuttuni e lamé. Trame streuse di una canta storie, nel 2017, con la produzione artistica di Puccio Castrogiovanni. Si interessa alla riscoperta del prezioso patrimonio poetico nel galloitalico di San Fratello, Messina, anche detto Lombardo di Sicilia, fusione di dialetti del Nord Italia, di formazione medievale.

Nel marzo 2023 si è esibita al palazzo del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Cerimonia per la Giornata Internazionale della Donna, in diretta televisiva e radiofonica su Rai1.

Dal 2008 è cantante solista dell’orchestra popolare italiana dell’auditorium parco della musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna. Nominata cavaliere al merito della Repubblica, per le sue composizioni in siciliano e la ricerca sul galloitalico ha vinto la sezione musica del premio Salva la tua lingua locale promosso dall’unione delle pro loco d’Italia. Nel percorso di esplorazione delle isole linguistiche ancora vive in Sicilia, ha preso parte al progetto Skanderband, che indaga il repertorio arbëreshë.

Nel 2013 ha inciso la custodia del fuoco con il Majarìa Trio, in cui si rielaborano i testi delle raccolte ottocentesche dei demologi Lionardo Vigo, Salomone Marino e Giuseppe Pitrè in chiave etno jazz. Con il PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble, ha preso parte alle opere contemporanee I was looking at the ceiling and then I saw the sky di John Adam all’Auditorium Parco della Musica e al Satyricon di Bruno Maderna per il festival Pucciniano 2022.

Ha fondato la casa museo del cantastorie di Paternò, centro di creazione dell’arte della narrazione, producendo L’Orlando Innamorato per la regia di Mimmo Cuticchio al termine di un semestre di formazione per attori, musicisti, videomaker e scenotecnici. Ha cantato le colonne sonore di film per il cinema, documentari e video d’arte tra cui Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek e Romanzo criminale di Stefano Sollima.

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