Ragusa: il territorio avvelenato dalle discariche abusive

Lo smaltimento dei rifiuti tossici in provincia di Ragusa risulta essere una piaga immune ancora irrisolta che vede coinvolta la fascia costiera laddove i rifiuti delle serre agricole vengono smaltite e bruciate illegalmente liberando nell’area circostante diossine altamente pericolose per la salute pubblica.

Un disastro ambientale, se si pensa che tali rifiuti speciali e pericolosi vengono interrati nelle dune delle spiagge del litorale ibleo rimanendo per anni ad inquinare il sottosuolo e le falde acquifere. Il problema delle discariche interrate e di quelle a cielo aperto insieme alla nascita di “fumarole” si manifesta in tutta la provincia iblea invadendo campagne e strade provinciali intercomunali, trasformandole in aree dove i rifiuti speciali, come eternit e polistirolo regnano sovrani, assieme ai rifiuti ingombranti di ogni genere. La rimozione di tali rifiuti, il ripristino dello stato dei luoghi e il controllo degli stessi non è affare di poco conto poiché presuppone, in primo luogo, un controllo e una gestione capillare di tutto il territorio ibleo e, in secondo luogo, un’attività di concertazione tra organi amministrativi e politici a ciò deputati. Questo, probabilmente, l’intento perguito dalla conferenza di servizi presieduta dal prefetto di Ragusa lo scorso 6 febbraio e che ha visto impegnati, in una consultazione strategica, esponenti di governo, della politica, forze di polizia e dirigenti della pubblica amministrazione per la ricerca di una soluzione attraverso un confronto costruttivo che possa arginare e porre fine alla lotta indiscriminata ai rifiuti nel territorio ibleo.

Bocciata la riforma regionale del Governo Schifani che prevedeva la reintroduzione delle province si assiste ad un vuoto di competenze, da colmare, di volta in volta, con concertazioni varie e di dubbia efficacia tra le varie forze politiche ed amministrative in campo. Ma si sa, la politica regionale è lungi dall’essere pratica e risolutiva dei problemi locali… A questo punto La Federazione di Europa Verde Ragusa si chiede se non sarebbe stato più opportuno e conveniente l’istituzione di un Tavolo Permanente Ambiente, di natura tecnico -politico, per iniziare un percorso di risanamento e ripristino dei luoghi avvelenati dalle discariche abusive. I co -portavoci provinciali di Europa Verde, Rosathea Caruso ed Angelo Iemulo, ne sono convinti e ritengono che tale Organo debba essere investito di una serie di competenze quali: redigere una mappatura completa di tutte le discariche abusive presenti nel territorio ragusano, ricevere segnalazioni da enti e cittadini della presenza di discariche nel territorio, sensibilizzare l’opinione pubblica in vari modi alla tutela dell’ambiente, adoperarsi per il risanamento delle aree interessate.

Ma, fino a che il problema non verrà affrontato in maniera valida ed efficace, non potrà essere garantita una soluzione radicale e risolutiva di tale piaga sociale… ed, intanto, i rifiuti si ammassano copiosi nei territori iblei e lungo le carreggiate delle strade”.

 

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