Si è svolto, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, l’incontro con la scrittrice Rosetta Saccone, autrice del libro ““Insegnare la bellezza”, un percorso narrativo, ricco di immagini e di intense emozioni, che attraversa le tappe fondamentali dell’istruzione di base e conduce i destinatari di quell’insegnamento alla scoperta dei valori e, in particolar modo, della poesia.
L’incontro, organizzato dalla responsabile dell’Ufficio Eventi culturali, dott.ssa Nuccia di Gennaro e introdotto dal responsabile del Servizio Cultura, arch. Matteo Venuto, ha visto gli interventi della Dirigente scolastica dott.ssa Pina Germanò, della Direttrice nazionale del Dipartimento Letteratura Accademia Tiberina Roma prof.ssa Antonietta Micali, della dott.ssa Luisa Barbaro e della prof.ssa Rosa Fiore.
Il filo conduttore degli interventi si è sviluppato su ciò che la bellezza rappresenta, la speranza per una nuova società e un valore universale che, riprendendo una frase del principe Myškin ne L’idiota di Dostoevskij, “salverà il mondo”.
Il racconto, frutto dell’esperienza accumulata da Rosetta Saccone nel corso della sua professione d’insegnante di scuola primaria, si snoda tra dubbi e successi, entusiasmo e attenzione ai processi comunicativi, senza mai tralasciare riflessioni legate alle vicende umane. Nella narrazione si possono individuare due parti distinte ma entrambe riconducibili alla ricerca della bellezza: la prima, ricca di esperienze didattiche e di strumenti applicativi, l’altra, frutto di personali riflessioni interiori.
L’opera educativa viene adeguata alle situazioni particolari, ai livelli di partenza e alle reali capacità di ciascun allievo, non tralasciando mai l’attenzione per i più deboli o i socialmente svantaggiati. Ma c’è pure uno spazio dedicato ai ricordi, ai momenti della propria vita e della storia del paese d’origine, Montalbano Elicona, in un divenire affascinante di esperienze fondamentali per la propria educazione e formazione.
Narrazioni intense che si intrecciano con elementi reali o astratti e che, pur non svelando mai i personaggi che ne sono protagonisti, si compongono in simboli universali che affascinano il lettore e lo conducono alla riflessione. E poi le delicate descrizioni della natura, dei luoghi del cuore, di un borgo innevato o dei profili ammalianti delle rocche dell’Argimusco, una visione onirica che si fonde in una ricerca continua di spiritualità e armonia. Pertanto, “Insegnare la bellezza” si rivela un potente strumento di educazione ai sentimenti, una lezione di vita che va oltre i confini dell’anima e conduce alla riflessione sui valori più profondi dell’esistenza umana.