Questa mattina è stata inaugurata a Messina la mostra “Messina nelle carte dell’archivio provinciale”. Si tratta di un percorso di ricostruzione storica realizzato dalla dottoressa Tiziana Ruggeri, responsabile dell’archivio storico provinciale e dall’architetto Matteo Venuto, responsabile del servizio cultura, con il coordinamento della dirigente Anna Maria Tripodo e il prezioso ausilio di Alfio Seminara, già direttore dell’archivio di Stato di Messina.
A fare le veci del sindaco, impegnato alla messa della polizia municipale, c’era l’avvocato Tripodo che ha rivolto un ringraziamento particolare al precedente responsabile dell’archivio storico, Pippo Previti e al dottor Seminara.
L’importanza per la Città metropolitana di Messina di custodire e preservare le proprie origini storiche, attraverso l’opera di catalogazione e sistemazione dei documenti cartacei è, come ha evidenziato l’avvocato Tripodo, un passaggio fondamentale per mantenere la memoria del passato e renderlo fruibile per le generazioni future.
In particolare, l’invito della dirigente a cogliere la rilevanza di questa mostra è stato rivolto agli studenti delle classi I A, II C e IV I dell’Istituto Nautico “Caio Duilio” presenti all’incontro con le professoresse Flavia Pollino, Francesca Prisa e Rosalba Puglisi.
La responsabile dell’archivio storico provinciale, Tiziana Ruggeri, ha illustrato le caratteristiche del percorso espositivo, basato principalmente su numerosi documenti sui rapporti economici, appalti, forniture etc. riguardanti l’Ospizio “Cappellini”, allora istituto di rieducazione e di accoglienza per la gioventù in difficoltà, ora sede del liceo “Archimede. È stato ricordato. tra i nomi più famosi dei “ragazzi del Cappellini” quello del musicista e docente Letterio Ciriaco, autore dei celeberrimi libri di solfeggio e teoria musicale.
La mostra “ Messina nelle carte dell’Archivio Provinciale” propone, inoltre, diversi atti relativi alla manutenzione stradale e alcune planimetrie: Palazzo dei leoni, “Cappellini” e la Villa comunale di Mistretta.
Nell’intervento conclusivo Alfio Seminara, sottolineando l’importanza dell’archivio storico provinciale, “che solo per il settore pubblico conta più di mille faldoni”, ha auspicato significativi provvedimenti, anche economici, per rendere consultabile tutta la documentazione custodita. Ciò per una finalità che va oltre la semplice conoscenza degli atti, infatti, riguarda Messina e la sua Provincia e, soprattutto, – come ha rilevato Seminara – ci rende chiaro “da dove si viene e dove si vuole arrivare”.
La mostra, allestita nel ballatoio di Palazzo dei Leoni, sarà visitabile sino al 2 febbraio 2024.