Ragusa: “ci ridiamo su”, primo corso di formazione per clown dottori

Imparare divertendo è imparare divertendosi! Si è concluso ieri, con straordinari insegnamenti, il corso di formazione “L’umano prima di tutto! Con il naso in tasca” che ha visto protagonisti due relatori d’eccezione: Michael Christensen, il primo clown dottore della storia mondiale, e Rodrigo Morganti, il pioniere italiano della comicoterapia.

La città di Ragusa, grazie al corso fortemente voluto dall’associazione dei clown dottori “Ci ridiamo sù”, dalla Fondazione San Giovanni Battista, e da Adierre, ha acceso i riflettori su una tematica molto interessante che ha risvolti ed implicazioni in ogni settore. Sono stati infatti molti i partecipanti che, rappresentativi di diverse professioni, hanno mostrato interesse e che hanno partecipato all’evento formativo in più giornate, seguendo con grande partecipazione le argomentazioni trattate e i metodi acquisiti, pronti a metterli in pratica nella propria sfera professionale, ma anche personale, familiare e sociale.

Il corso “L’umano prima di tutto! Con il naso in tasca”, sostenuto anche dagli Assessorati Pubblica Istruzione e Servizi Sociali del Comune di Ragusa (sono intervenuti l’assessore Catia Pasta e l’assessore Elvira Adamo), e con il patrocinio della Scuola per Assistenti Sociali “F. Stagno D’Alcontres” (presente il direttore Gian Piero Saladino), si è strutturato in due parti, entrambe guidate dai sorrisi e dalla professionalità di Michael Christensen e Rodrigo Morganti. La metodologia usata è stata interattiva e sempre intrisa dello spirito del gioco.

“I clown dottori non guariscono – ha sottolineato Michael Christensen – Quello che facciamo non guarisce la gente, ma quello che creiamo è uno spazio dove ci può stare anche la guarigione. Il primo degli strumenti da mettere in campo è quello di essere completamente presenti, concentrandosi sul momento stesso. Inoltre occorre riuscire a prendere le informazioni di chi si ha davanti, facendolo nel minor tempo possibile. Un altro strumento importante è quello di dare “potere” alle persone che incontriamo, non solo in ospedale.

Certamente tra le corsie di pediatria è importante coinvolgere i bambini in modo attivo, facendo in modo che non siano solo destinatari delle cure ma diventano proprio loro incaricati di noi. Sovvertiamo l’ordine delle cose. Un’altra cosa che dobbiamo avere è sicuramente un cuore aperto e un naso rosso in tasca, cioè quella curiosità, quella scintilla negli occhi che ci permette di incontrare la gente. Tutti questi strumenti ci permetteranno di creare uno spazio dove le persone che incontriamo ritrovano il proprio potere e magari potrà arrivare la guarigione”.

Michael Christensen si è anche complimentato con i clown dottori di “Ci ridiamo sù” per i vari progetti che hanno messo in campo negli ultimi anni, dalla loro presenza nei reparti di pediatria e oncologia al progetto “Libere tenerezze” che si sviluppa all’interno del carcere di Ragusa. “Questi ragazzi incarnano tutti gli strumenti di cui abbiamo parlato ma devo dire che il loro lavoro è straordinario, è innovativo, perché oltre a quello che fanno negli ospedali stanno lavorando con le piante e con i conflitti, e dunque con le persone, nelle prigioni e stanno riuscendo ad integrare tutto questo attraverso il naso rosso”.

La prima parte del corso di formazione è stata rivolta in maniera esclusiva ai docenti di ogni ordine e grado ed ha trattato la “Comicoterapia e comunicazione sensibile in classe: la pratica delle buone emozioni nella relazione alunno-docente”. Si è parlato di come portare la comicoterapia a scuola, di imparare a ridere per insegnare ridendo, della necessità a volte di avere una nuova visione e gestione della situazione scolastica, dell’importanza della comunicazione empatica, delle emozioni positive nei processi educativi, della comunicazione sensibile, dell’ascolto positivo.

La seconda parte del corso è stata rivolta ad assistenti sociali, professionisti del settore sociale e sanitario, operatori, educatori e volontari, ha trattato il tema de “L’umano prima di tutto” e, suddivisa in tre giornate, si è strutturata in tre singoli laboratori esperienziali con tre tematiche differenti. I partecipanti alle giornate hanno provato l’importanza di essere “umani”, quindi vulnerabili e aperti al mondo, capaci di sentire le diverse emozioni e di accoglierle tutte, dalla gioia al dolore, come doni e semi di crescita. Sono stati appresi strumenti utili nella relazione socio-sanitaria, affrontando argomenti come umanizzazione, inclusione, ascolto e presenza empatica. Il corso era convenzionato con l’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia ed ha avuto il supporto di diversi patrocini e sponsor privati.

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