Con le mani si gioca, si costruisce. Oppure si “parla” con gli altri. Soprattutto se sono sordi, nella lingua dei segni (LIS). Lo hanno imparato dal vivo, ieri al Parco di Naxos, i numerosi bambini che hanno partecipato ai laboratori della Giornata FAMU delle Famiglie al Museo, manifestazione che il Parco archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, in collaborazione con Civita Sicilia, concessionaria dei servizi di didattica museale, ha deciso di dedicare proprio alle famiglie con genitori o figli sordi.
Un progetto nel segno dell’integrazione fra le famiglie con sordi e quelle con udenti e inserito nel solco del PNRR Cultura che ha finanziato un progetto del Parco e della Fondazione Politecnico di Milano per rendere il Museo di Naxos e l’area archeologica della prima colonia dei Greci in Sicilia spazi accessibili da chiunque, abbattendo le barriere fisiche e cognitive.
Tra i visitatori di ieri una piccola famiglia, quella di Agata, Salvatore e della piccola Eleonora, giunti da Gaggi, comune della provincia di Messina. I due giovani genitori, sordi, hanno conosciuto e apprezzato la storia del Parco di Naxos grazie alla narrazione in LIS, Lingua Italiana dei Segni, curata da Josè Puglisi, operatrice didattica sorda che lavora per Civita Sicilia e che, su richiesta, accompagna gruppi di visitatori sordi alla scoperta del patrimonio archeologico e paesaggistico del Parco Naxos Taormina raccontando la storia dei luoghi nella lingua dei segni. Una narrazione che integra la segnaletica dei siti, le audioguide in varie lingue, le app e le brochure cartacee e che viene particolarmente apprezzata dai viaggiatori, per i quali il racconto orale della guida turistica, spesso residente nel territorio, si configura come una vera “esperienza” di viaggio. Un’esperienza che ieri a Naxos hanno potuto vivere anche Agata e Salvatore.
Al termine della visita, con le operatrici di Civita i bambini hanno partecipato a un laboratorio sulla lavorazione dell’argilla che includeva anche l’uso del tornio per la modellazione dei vasi, come facevano nell’antichità i Greci che a Naxos avevano le fornaci vicino al tempio, come documentano gli scavi e i reperti in mostra. Il laboratorio, gratuito, era curato da un’artigiana della terracotta e che, con grande sorpresa, ha coinvolto anche genitori e nonni impegnati anche loro a decorare il leggendario volto della Medusa con i serpenti al posto dei capelli. Laboratorio sulla manualità, nel pomeriggio, anche al Museo MaFra di Francavilla di Sicilia curato da Grazia Salamone di Dracma e organizzato in collaborazione con il Comune.