A Marsala, con una spettacolare e applaudita performance con cui l’’artista Loredana Longo ha “liberato” tre giovani da un blocco di cemento che imprigionava loro i piedi, ha preso il via la mostra “Resta, Esisti, Resisti/Stay, Exist, Resist”, a cura di Sergio Troisi (Convento del Carmine, fino al 15 ottobre 2023).
La performance, intitolata “Sulla loro pelle”, era abbinata all’omonima installazione site specific concepita dall’artista per il chiostro del Convento del Carmine che ospita la grande personale di Loredana Longo: un intervento poetico con pannelli di stoffa intagliati, bruciati, induriti dal cemento e sospesi tra le volte dei corridoi del chiostro dove il sole e il vento di Marsala, durante le varie ore, agitano le opere creando silenziosi e vibranti ricami di luce. “Una riflessione – ha detto l’artista – sulle emergenze contemporanee, dalle migrazioni alla violenza sulle donne, che ho voluto condividere con il pubblico di Marsala”. All’inaugurazione, con il presidente del cda, Riccardo Rubino, è intervenuto il vice sindaco Michele Milazzo, l’artista e il curatore.
Al termine della serata inaugurale si è registrato uno spiacevole episodio quando un visitatore ha colpito violentemente – e apparentemente senza motivo – l’opera Gold Heel (scultura in ceramica e video, tenaglia, catene, borchie, scarpa pelle color oro, 2018) danneggiandola in maniera irreversibile. Per consentire ai visitatori di apprezzare il concept espositivo elaborato dal curatore, Sergio Troisi, per la mostra di Loredana Longo a Marsala, l’opera è stata mantenuta nella sua collocazione, mettendola in sicurezza con una base di supporto. L’opera Gold Heel è stata finalista, nel 2020, alla 61/a edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’arte Contemporanea organizzato dal MIC di Faenza ed esposta a Reggio Emilia nel 2019 nella mostra “La vita materiale”.
Tellurica come la sua terra ed esplosiva come il vulcano che ne domina la natura, Loredana Longo – artista che ha fatto dell’azione distruttrice e della successiva rilettura della nuova forma la sua cifra espressiva – sarà in mostra a Marsala, nelle sale del Convento del Carmine, dall’1 luglio e fino al 15 ottobre 2023 con “Resta, Esisti, Resisti/Stay, Exist, Resist”, a cura di Sergio Troisi. La mostra è prodotta dall’Ente Mostra di Pittura “Citta di Marsala.
A Marsala Loredana Longo porterà anche tre nuovi lavori, due installazioni site specific e una scultura. Il primo ha come titolo Nessuno vincerà, ma tutti ci feriremo (2023), e condensa i turbamenti e le preoccupazioni sul futuro dell’umanità – e del pianeta – che, anche senza la guerra in Ucraina e la pandemia, scuotono da tempo il nostro vivere quotidiano. Un esercito di mani in cemento brandisce (pericolosissimi) colli di bottiglia sbeccati, appuntiti, pronti a ferire. Spiega il curatore Troisi: “Giacciono sul pavimento, come un esercito sgominato – e ricordano il guerriero caduto di Guernica con in mano la spada spezzata – o al contrario pronto a rialzarsi, e ancora una volta il tempo dell’azione si mantiene in bilico tra il resoconto di ciò che è accaduto e l’attesa di quel che potrà avvenire. Lo sappiamo, il nostro orizzonte oscilla indeciso, ogni spazio, fisico e esistenziale, deve essere costantemente conquistato o difeso, ogni confine che sembra proteggerci minaccia gli altri ma anche noi stessi se ci avviciniamo troppo, e ci condanna allora alla immobilità”.
Il secondo intervento concepito espressamente per il Convento del Carmine si snoderà tra le arcate del porticato, e ha come titolo Sulla loro pelle: lembi di stoffa ritagliati, bruciati, annodati, simili ad abiti che ricalcano la pelle ma incastrati tra le reti per finire in blocchi di cemento. Il terzo nuovo lavoro è la scultura Victory, cemento e tessuto mimetico.
Il progetto espositivo – paradigma della ventennale attività di ricerca dell’artista, catanese di nascita e milanese d’adozione – porterà a Marsala una significativa raccolta delle installazioni e delle performance con cui Longo si è affermata sulla scena artistica internazionale: a cominciare dall’iconica scultura “VICTORY”, parola con cui Longo si misura da anni sperimentando forme, materiali e strumenti sempre differenti per un’opera concettuale che, volutamente scomposta – monca di una lettera caduta, rotta, smarrita – afferma in maniera trionfale la sua esatta antitesi semantica. Ovvero: nessuna vittoria è esatta, totale.
Un linguaggio, quello di Loredana Longo, dirompente e iconoclasta che lei stessa ha codificato come “Estetica della distruzione”. Il riferimento è alla serie Explosion (2006) con video che documentano l’esplosione e la distruzione di salotti, specchiere e status symbol borghesi da cui si generava un nuovo ordine formale; mentre il fuoco, elemento primordiale che è insieme cancellazione e purificazione, è lo strumento con cui Longo imprime segni indelebili sulla materia (Carpets, 2013); più di recente la serie Capitonnè SkinWall, dove l’impronta del suo corpo violentemente lanciato su una parete imbottita produce silhouette umane che sembrano non ricordare nulla del contatto brutale – allusione a urti, attriti, scontri – da cui sono generate.
Spiega il curatore, Sergio Troisi: “Nel lavoro ormai più che ventennale di Loredana Longo, la strategia operativa dell’impronta ritorna più volte, con materiali, tecniche e esiti tra loro anche molto differenti che condividono quello che è l’orizzonte di ricerca dell’artista catanese: un territorio di tensioni in cui nessuna componente riveste un significato univoco, una drammaturgia del conflitto che dalle prove di esordio maggiormente legate a un dato individuale si è andata progressivamente allargando a comprendere i grandi temi politici e sociali del nostro tempo, eviscerandone drammi e contraddizioni con un registro formale e linguistico che stringe in un solo percorso video, performance, fotografia, oggetti d’uso quotidiano, investendoli di una dirompente eversione semantica.
. Visite: dal 1° luglio entra in vigore l’orario estivo e la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica. Orari: al mattino h. 10-13, nel pomeriggio 19-21. Ingresso libero