Una volta era normale usare, o meglio ri-usare, gli avanzi del pranzo o della cena per cucinare altre pietanze il giorno dopo. “Riciclare” gli avanzi era cosa di tutti i giorni, non si buttava via davvero nulla. Basti pensare alla cucina contadina e al detto popolare “del maiale non si butta via nulla”. Una volta quasi tutte le famiglie allevavano uno o più maiali che venivano ingrassati soprattutto con gli scarti dell’orto, del giardino e con gli avanzi del cibo quotidiano. La macellazione dell’animale riuniva poi intere famiglie e amici di famiglia in una festa quasi rituale. Tutti le parti del maiale venivano utilizzati in modi alternativi, oltre agli insaccati che tutti conosciamo pensiamo, ad esempio, ai peli più lunghi del crine che venivano passati nella pece per essere utilizzati dai ciabattini per cucire le scarpe.
Oggi, nell’era del consumismo una quantità spaventosa di cibo finisce nella spazzatura anche se ancora commestibile e in buono stato. La Coldiretti stima che in Italia quasi il 30% del cibo acquistato finisce tra i rifiuti, il che equivale a uno spreco quotidiano di 4 mila tonnellate di prodotti. Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per cercare di ridurre questo spreco? Spesso basta solo l’aggiunta di qualche altro ingrediente e un pizzico di inventiva per “riciclare creativamente” uno scarto e fare in modo che una pietanza possa tornare a tavola trasformata e ancora buona. Infatti, gli avanzi destinati alla pattumiera possono rivelarsi ottimi ingredienti per nuovi piatti gustosi. Tutto questo mese di maggio, la rubrica della domenica sarà dedicata ad alcuni consigli su come utilizzare questi scarti.
La pasta riscaldata è un grande classico che piace a molti, soprattutto se con quella parte “croccantina”, forse leggermente bruciacchiata. Spesso viene utilizzata per la frittata, pensiamo ad esempio alla ricetta tipica napoletana, ideale per le scampagnate. Quando avanza, invece, il risotto a pranzo basta semplicemente ri-usarlo per creare dei gustosissimi arancini.
La prima ricetta è, dunque, quella degli ARANCINI DI RISO SPECK, SCAMORZA E ZUCCA che si possono fare con del risotto avanzato, basta aggiungere uovo, parmigiano e pangrattato e impastare, formare le palline di riso e friggere in abbondante olio.
Come ultima cosa, voglio consigliarvi questa lettura dello chef toscano Fabio Picchi, Senza vizi e senza sprechi, La virtù in cucina e la passione degli avanzi, 2010, Arnoldo Mondadori Editore. Come dice l’autore “ci i sono momenti nella storia in cui è necessario guardare indietro, al proprio passato e alle proprie tradizioni, per ritrovare un modo corretto di affrontare anche i più banali passaggi della quotidianità”. Fabio Picchi ha fatto del recupero della grande tradizione italiana, anche popolare, il centro del suo lavoro.