Un evento, l’InCastro festival, che unisce danza, musica e paesaggio. Dall’8 al 14 luglio Castroreale, nel messinese, ospiterà la manifestazione che ha in programma due prime nazionali, laboratori, con la partecipazione di importanti esponenti della danza contemporanea a livello internazionale e progetti speciali di siti specifici pensati appositamente per il festival. La manifestazione è giunta quest’anno alla sua quinta edizione.
Il festival multidisciplinare si avvale della direzione artistica di Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari e la direazione organizzativa di Danila Blasi, sostenuto dal ministero della cultura, comune di Castroreale e unione di comnuni-valle del Patrì. Il tema dell’edizione di quest’anno è “l’abilità nell’abitare”, a conferma della vocazione dell’evento al coinvolgimento diffuso del borgo e della sua comnunità.
In programma due prime nazionali. La prima domenica 9 luglio alle 20.30 con “Tre stanze” di scenario pubblico compagnia Zappalà, in scena in piazza delle Aquile e martedì 11 luglio alle 19.30 in piazza della Candelora con “Two out of three” di Zerogrammi.
Previsti anche laboratori e residenze, con la partecipazione di importanti esponenti della danza contemporanea a livello internazionale e alcuni progetti speciali site specific, pensati appositamente per InCastro: humus saliens, ascoltare l’abitare, sedentario, in-itinere e Sullivan-primostudio. Tra i nomi degli ospiti: Virgilio Sieni, Manfredi Perego, Giuseppe Muscarello, Balletto Civile, MK.
Ad inaugurare il Festival InCastro, sabato 8 luglio alle ore 17.00 sarà la performance multimediale Giulio di e con Giuseppe Muscarello, una produzione PinDoc, ospitata nella Torre Federico II: in un connubio tra letteratura, movimento e arte visiva la narrazione scorre per successione cronologica di avvenimenti e vicende ambientate dentro casa. Questa pièce vuole essere una testimonianza storica e letteraria della condizione subalterna in cui sono state tenute le donne da tempi immemorabili. Lo spettacolo sarà replicato alle ore 17:45, 18:30 e 19:15.
Alle ore 20.00 e alle ore 21.30 la Chiesa SS. Salvatore ospiterà Danza cieca di Virgilio Sieni. Lo stesso Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello sono protagonisti di un duetto sulla tattilità che trasforma il corpo in un atlante inesauribile di luoghi democratici. La performance, con musica elettronica eseguita dal vivo da Spartaco Cortesi, si basa sullo spazio aptico tra i due interpreti e sull’energia che si crea intorno a loro attraverso i movimenti.
Domenica 9 luglio alle ore 20.30 Piazza delle Aquile ospiterà Amelia, una produzione Zerogrammi, di e con Priscilla Pizziol ed Edoardo Sgambato. Amelia è un elogio alla fragilità, un invito ad immergersi nella dimensione del ricordo e a lasciarsi attraversare dal senso di vuoto che deriva dalla sua perdita. Due corpi abitano una sedia sola, condividono la propria solitudine rievocando vissuti, mondi e tempi passati. Il (non) racconto prosegue per frammenti confusi, un flusso costante di memorie e non memorie.
A seguire, alle ore 21.30, è in programma la prima nazione di Tre Stanze di e con Maud de la Purification e musiche dal vivo eseguite da Cristiano Calcagnile, Gianni Mimmo e Pierfrancesco Mucari (Produzione Scenario Pubblico/ Compagnia Zappalà Danza). Lo spettacolo è caratterizzato da tre momenti:
Impregnation. Entrare in un luogo, un’idea, frequentare una contraddizione. Un processo di assorbimento. Obsession. Il vicolo chiuso, dead row. La frequentazione del limite perchè “Je ne fais pas comme je veux, je fais comme je peux”. Hallucination. Trascendere il limite, non infrangerlo. La sublimazione dell’idea è l’arte.
Lunedì 10 luglio alle ore 19.00 Piazza Pertini ospiterà Humus Saliens (produzione IterCulture), un progetto speciale site-specific realizzato per InCastro Festival. La performance di Erin B. Mee, docente alla Tisch School, è un percorso di formazione con giovani coreografi selezionati da Viagrande Studios.
Sempre nella location di Piazza Pertini, alle ore 20.30 è in programma Paesaggio d’interni, una produzione di Balletto Civile, di Michela Lucenti, con Emanuela Serra, Alessandro Pallecchi, Giulia Spattini e Francesco Gabrielli. In questa performance site specific il palco è la strada, la scena un interno, un tavolo e due sedie, come un’isola a cui approdare. Corpi a confronto in partiture ritmiche danzate. Un caleidoscopio di immagini a cui Balletto Civile si ispira per indagare la relazione emotiva tra uomini e donne.
Dall’11 al 14 luglio è in programma “IN-ITINERE”, la residenza artistica creativa condotta da Emanuela Serra e Alessandro Pallecchi, alla quale prendono parte 11 fra danzatori, attori professionisti e giovani danzatori del territorio. Un percorso formativo e creativo, con l’obiettivo di ridare priorità all’urgenza fisica risvegliando l’intelligenza dell’ascolto per ritrovare una lucida presenza scenica e stimolare il nostro immaginario fisico. Il processo creativo verrà strutturato con l’obiettivo di fornire ai partecipanti un linguaggio comune per entrare in contatto con la metodologia creativa di Balletto Civile.
Il risultato della residenza sarà aperto al pubblico attraverso una performance itinerante creata ad-hoc in un percorso tra i luoghi di Castroreale, con l’intervento della Storica Banda Musicale M° Settimo Sardo.
Le attività laboratoriali partiranno sabato 8 (ore 15:30-17:30) e domenica 9 luglio (ore 9:30-11:30), con “Mi InCastro”, che prevede attività itineranti di danza urbana a cura di Danilo Smedile: attraverso l’esplorazione del territorio e del movimento, il laboratorio vuole offrire l’opportunità di sperimentare e approfondire la contaminazione tra corpo, danza, architettura e paesaggio. Sviluppare la capacità di agire in contesti e luoghi diversi, per aprire nuovi canali utili alla relazione con lo spazio, il tempo e gli altri corpi.
Domenica 9 luglio dalle 15.30 alle 17.30 è in programma “Dimora”, di Mariana Cerino Calazans: un laboratorio aperto a tutti incentrato sulla figura di Penelope – la mitica regina di Itaca – e sulla sua lunga attesa. Come simbolo di eterna fedeltà e costanza, Penelope diventa il punto di partenza per offrire alle partecipanti e ai partecipanti un tempo dilatato per osservare, distrarsi, concentrarsi e stabilire collettivamente una pratica condivisa, un rituale dell’atto di aspettare.
Lunedì 10 luglio, dalle 9:30 alle 11:30 si svolgerà il workshop “Linguaggio MoDem”, un progetto di Roberto Zappalà tenuto da Maud de la Purification, danzatrice e assistente Compagnia Zappalà Danza.
Lo spunto di lavoro parte da tre testi redatti dallo stesso coreografo “Corpo devoto”, “Corpo etico” e “Corpo istintivo”, ora raccolti in un unico testo “Omnia Corpora” nel quale Roberto Zappalà esplicita considerazioni e riflessioni in relazione al suo approccio alla coreografia. La sezione più fisica del laboratorio tenuto da Maud de la Purification consiste nel potenziare il fisico e la mente attraverso un lavoro muscolare intenso.
Dalle 15.00 alle 18.00 Giorgia Gasparetto e Vitus Denifl saranno i protagonisti del laboratorio di condivisione del processo creativo di “Two out of three”. Un’opportunità per aprire la ricerca e approfondire lo studio sui concetti di integrazione, di relazione tra corpo e spazio/ambiente, e tra gesto e suono. Si esploreranno i mondi della danza, del movimento e della musica dal vivo, indagandone i legami attraverso giochi che hanno accompagnato la nostra creazione.
Martedì 11 luglio dalle 15:00 alle 18:30 si svolgerà il laboratorio “Permeabile” condotto dal Collettivo Macula (Edoardo Sgambato e Priscilla Pizziol). Questa attività si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire quegli strumenti che permettono al nostro corpo di accedere ad uno stato di apertura percettiva. Sarà guidata un’esplorazione fisico-anatomica ispirata dallo studio della Contact Improvisation, del metodo Feldenkrais, così come del partnering e del floorwork.
Martedì 11 e mercoledì 12 luglio dalle 9:00 alle 11:00 si svolgerà “Invasione Danzata”, un incontro pratico con Balletto Civile, condotto da Emanuela Serra e Alessandro Pallecchi: un laboratorio a cielo aperto in cui si sperimenta l’azione danzata in una situazione site-specific. Attraverso lo studio di elementi semplici (impulso/reazione, bilanciamento dello spazio, partitura a sincrono e ritmica, uso dei livelli) si svilupperà un linguaggio comune attraverso costruire incontri tra corpi quanto più possibile densi e autentici. I partecipanti al laboratorio potranno seguire da uditori la creazione della performance IN-ITINERE che verrà costruita nei giorni a seguire.
Infine, mercoledì 12 e giovedì 13 luglio dalle 15.00 alle 17.30 e venerdì 14 luglio dalle 9.30 alle 11.30 Manfredi Perego e Chiara Montalbani condurranno “Tecnica della metamorfosi”, un contenitore d’esercitazioni dove si incontrano gli insegnamenti acquisiti negli anni, la loro ri-codificazione ove necessario e l’elaborazione di concetti nuovi applicabili all’arte coreutica. Tali esercitazioni includono studi di tecnica contemporanea, movement research, lavoro con oggetti, tecnica dell’improvvisazione.