Sono tanti i riti e le manifestazioni durante la settimana Santa in Sicilia. I significati che caratterizzano quella che si svolge a Bronte, nel catanese, pone sicuramente la città al primo posto per le sensazioni e le emozioni che infondono i fedeli, pervasi da una grandissima magnificenza e da una grande fede che, durante la processione del venerdì Santo, raggiunge la massima espressione.
Durante il lento cammino del corteo, fede, devozione, dogma e folclore si fondono, coinvolgendo tutta la cittadina e gli abitanti anche dei paesi limitrofi. Una tradizione che affonda le proprie radici nei secoli e che la cittadinanza vive con animo concentrato sul dramma religioso.
La processione, organizzata con il concorso di tutte le confraternite di Bronte, si sviluppa secondo una successione che ripercorre i momenti più drammatici della crocifissione e vive momenti di vero sentimento religioso.
La lunga via crucis partirà alle 16.30 dalla chiesa della Madonna del Riparo con l’uscita del Cristo crocifisso mentre più avanti, presso la chiesa dei Cappuccini, si inserisce l’urna con il Cristo morto, preceduta dai confratelli del terzo ordine di San Francesco, coperti con una berretta nera in segno di lutto e penitenza e portando con sé il Crocifisso e la bandiera nera. La processione procederà verso la chiesa di San Silvestro e Maria SS della Catena per incontrare le confraternite di Maria SS della Misericordia e San Carlo Borromeo. Proseguendo ad ogni chiesa una nuova moltitudine di fedeli si aggiungerà alla processione che diventerà alla fine la rappresentazione completa della passione di Cristo.
Un’ora dopo è previsto l’inizio vero e proprio della processione quando, davanti alla chiesa della Matrice, uscirà la statua della Madonna Addolorata, portata in spalla dai fedeli. Seguiranno con atteggiamento mesto i vari personaggi della passione e l’antica confraternita del SS Sacramento. Qui alla processione si unirà anche il sindaco con il gonfalone del comune.
Il corteo diventerà sempre più suggestivo ed emozionante, in un crescendo di usi, tradizioni ed emozioni che aumenteranno in piazza Gagini. Qui, davanti al santuario dell’Annunziata, confluirà la confraternita di Gesù e Maria con la statua del Cristo alla Colonna portata a spalla da molti giovani, senza scarpe, inneggianti ed imploranti la divina Misericordia.
La composizione della processione del venerdì Santo è completa con i fedeli pieni di fervore e devozione che proseguono fra le viuzze del centro storico.
Al corteo del venerdì Santo i sacerdoti non indossano ovviamente le vesti liturgiche, ma solo l’abito talare portando a turno un crocifisso, seguiti da un folto gruppo di chierichetti, da giovinette velate, da San Michele Arcangelo e da una suggestiva rappresentazione vivente della passione di Cristo legato e trascinato dalla violenza dei soldati romani, con Gesù che porta la croce aiutato dal piccolo cireneo.
Il religioso silenzio e le preghiere di tutti sono interrotti dagli inni dei portatori delle vare e sotto il Cristo alla Colonna o l’Addolorata sono oltre 80 le persone strette all’inverosimile, che portano le sacre immagini. I fedeli inneggiano con fazzoletti bianchi levati all’unisono, invocando ininterrottamente ad alta voce, in dialetto brontese, le grazie divine.
Nel corso della processione, inoltre, Gesù cadrà tre volte e i fedeli sanno in quale punto si ripeterà la scena e aspettano con trepidazione. I soldati romani trascinano a colpi di frustate Gesù che, stanco, cade sotto il peso della croce. La simbologia è carica di significati con la croce che rappresenta il peso della sofferenza dei nostri peccati.
Il momento più emozionante di tutta la processione si vive intorno alle 21.00 in piazza Gagini quando in mezzo ad una folla straripante si vive l’incontro evangelico tra Gesù e la sua Madre, sulla via della passione. Le statue del Cristo alla colonna e del Crocifisso si incrociano, mentre si leva il tradizionale canto dello stabat mater. Un momento emozionante che i fedeli vivono con intensità e commozione al punto da non resistere a qualche lacrima. La banda San Biagio suonerà la marcia “Il venerdì Santo” mentre il coro polifonico “Capizzi” eseguirà il canto “Popule meus”. La processione si concluderà intorno alla mezzanotte con il rientro delle statue nelle chiese.