Aperitivo con l’artista è il titolo del nuovo ciclo di incontri organizzato e promosso dal centro d’arte Raffaello. Primo appuntamento sabato 25 febbraio dalle 16.30 alle 19.30 con Dario Schelfi.
La rassegna avrà cadenza mensile e mira alla conoscenza più approfondita delle personalità che appartengono alla scuderia della galleria che si riappropria della tradizionale vocazione di salotto e luogo di incontro culturale tra artisti e fruitori, attraverso un dialogo decisamente più diretto e informale.
Grazie ad “aperitivo con l’artista”, nello spazio espositivo di via Emanuele Notarbartolo, il centro d’arte Raffaello mette a disposizione un luogo dove potersi scambiare opinioni, porgere domande, avviare un confronto e intraprendere, per chi lo vorrà, i primi passi verso un collezionismo intessuto di curiosità e conoscenza.
Un nuovo percorso che rappresenta un’ulteriore declinazione del grande impegno profuso dal direttore artistico Sabrina Di Gesaro, lungimirante e costantemente impegnata nel lavoro di ricerca e selezione intrapreso dal centro d’arte Raffaello ormai da diversi anni. Il primo appuntamento si terrà con Dario Schelfi, avvocato che si dedica con successo alla pittura.
Un inaspettato alter ego di artista che si manifesta in modo potente, attraverso emozioni turbinose e imprevedibili, contrastanti, vissute intensamente e trasposte sulla tela: nessun timore di osare e andare oltre, bensì un’esplorazione sincera e coraggiosa.
La serie presentata, dal titolo “Flowers”, ovvero fiori, è l’ultimo approdo della sua ricerca estetica. Le opere, pur intuitivamente ispirate ai fiori, son un tripudio incontrastato di colori che vivono attraverso accostamenti cromatici forti ma armoniosi.
“La galleria – spiega la dottoressa Sabrina Di Gesaro – si conferma uno spazio aperto e accogliente, in grado di proporre iniziative ed eventi che mirano ad avvicinare un pubblico eterogeneo all’esplorazione di una cerchia di artisti emergenti nel panorama contemporaneo”.
“Nello specifico – prosegue – Dario Schelfi è un artista estremamente interessante: il suo è un espressionismo astratto, attualmente stemperato da una rappresentazione che tende a certe note più figurative”.
La sua vena artistica è emersa in un momento personale difficile, in cui l’arte ha rappresentato per lui uno strumento di riscatto, offrendogli l’opportunità di elaborare la sofferenza, mettendo a fuoco emozioni e sentimenti. “Attraverso l’arte – osserva Sabrina Di Gesaro – ha intrapreso un significativo viaggio interiore che lo ha condotto a scandagliare le pieghe più intime delle sue emozioni, scoprendo inaspettatamente risorse e potenzialità che fino a quel momento gli erano sconosciute”:
un concetto, quello dell’arte come strumento di catarsi, benessere e opportunità di esplorazione, che il centro d’arte Raffaello ha spesso affrontato nell’ambito della propria linea editoriale. Sotto il profilo strettamente tecnico, l’arte di Dario Schelfi si connota per la riluttanza all’uso dei pennelli e l’impiego di materiali inediti nell’attività artistica quali oggetti di uso comune e attrezzi domestici che si piegano al suo estro creativo, scoprendo un rinnovato utilizzo che lo reinventa come strumento pittorico. Oltre alla ricerca di materiali sempre originali nella lavorazione e nell’applicazione sulla tela, un altro tratto distintivo è racchiuso nella contrapposizione cromatica.
“Le sue potenzialità espressive – conclude il direttore artistico – lo inducono ad una continua ricerca, uno scavo interiore che scandaglia e rintraccia energie inattese, verso un rinnovamento, a volte, sorpendente”.
L’artista, palermitano,58 anni, è avvocato. Da sempre appassionato di botanica, con una vasta collezione di orchidee, da qualche anno inizia a trasferire su tela un po’ di se stesso. Comincia un cammino in cui racconta emozioni, proprie e prese in prestito, con l’intento di far vibrare le corde del cuore di chi osserva le sue opere. Il colore diventa il suo tratto distintivo, la nota stilistica ch elo accompagnerà sempre nelle performance artistiche. Espone a Roma presso la galleria Dantebus Margutta e pubblica, nel 2022, il suo primo volume antologico intitolato “Signs – segni”, con il quale, attraverso una pittura istintiva, dà consistenza profonda alla sua anima, riversando su tela le sue più intime emozioni. Partecipa a diverse mostre collettive tra le quali spicca, nel 2022, quella realizzata all’ospedale Civido di Palermo. Da circa un anno collabora in esclusiva per Palermo con il centro d’arte Raffaello.