L’ISSM Bellini di Caltanissetta diventa conservatorio di musica statale. Lo ha stabilito il ministro dell’università e ricerca lo scorso 14 ottobre. Dalla storica per la città di Caltanissetta che dopo decenni di dibattito politico su una sede universitaria propria e indipendente, per opera dell’attuale governance tecnica dell’istituzione, è stata orgogliosamente investita dalla qualità di sede di conservatorio di Stato, titolo che contraddistingue le realtà più importanti del sistema accademico e culturale del paese.
Soddisfazione è stata espressa dall’architetto Andrea Cristiano Maria Milazzo e dal maestro Michele Mosa, già nominati dal Mur, rispettivamente presidente e direttore dell’istituzione pubblica del libro consorzio che hanno condotto l’ultima e complessa parte del percorso di trasformazione dell’ISSM Bellini da ex provinciale a statale e dal primo gennaio 2023 assumeranno la guida dell’istituzione accademica ridenominata Conservatorio di musica statale Vincenzo Bellini Caltanissetta, nel nuovo ruolo di primo presidente e primo direttore della storia della neonata istituzione accademica statale.
Un’operazione con numeri importanti: 700 studenti di cui 350 accademici e 100 propedeutici, 38 docenti di prima fascia, 1 direttore amministrativo, 1 direttore finanziario, 3 assistenti amministrativi, 7 coadiutori amministrativi. Questo sarà l’organico complessivo della nuova istituzione, finanziato dal MUR con una spesa di oltre 2 milioni di euro, cui si aggiungono i trasferimenti per le attività istituzionali con una prevedibile dotazione finanziaria di oltre tre milioni di euro.
“Il percorso, iniziato nel 2017 in forza di leggi statali – sottolinea il presidente, Andrea Milazo – è culminato nella fase della valutazione dell’istituzione che è avvenuta durante il mio mandato. Percorso molto complesso e non privo di battute di arresto che hanno provocato apprensione agli studenti e ai lavoratori ma che abbiamo superato grazie alla sinergia con gli uffici del ministero diretti dalla dottoressa Maria Letizia Melina (segretario generale) e la dottoressa Marcella Gargano (direttore generale) e al lavoro di squadra con il direttore, il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico, compatti e coerenti alla linea tracciata, consentendo così di superare tutti gli ostacoli con fluidità ed arrivare al traguardo di cui sono soddisfatto. Il risultato raggiunto ci responsabilizza ai nuovi ed ambiziosi obiettivi che l’istituzione si prefigge di raggiungere per conseguire e mantenere un elevato livello di preparazione e soddisfazione dell’utenza: i nostri studenti.
Grazie alla convenzione stipulata con il libero consorzio, proprietario del bene immobile, ricevuto in comodato per 99 anni, è oggi possibile procedere al recupero ed adeguamento dell’immobile, percorso in verità già avviato che da oggi sarà velocizzato all’esito della conclusa statizzazione.
Abbiamo già pubblicato le proedure di concorso per il reclutamento del personale interno e parte del personale che assumeremo dall’esterno, completando così una dotazione organica indispensabile al miglioramento dell’offerta formativa ed all’efficientamento dei processi amministrativi strumentali alla stessa. Anche con il prezioso aiuto del collegio dei professori e di un’entusiasta consulta studentesca, abbiamo tracciato le linee strategiche del percorso dell’Istituzione, che dovrà permeare sempre più non solo il Sistema Accademico Universitario, dove già sono stipulati importanti rapporti, con l’Università’ di Palermo, a mezzo del nostro Consorzio Universitario, con l’Università’ Kore di Enna, e con il Conservatorio di Catania, con il quale siamo federati, ma tutto il sistema Istituzionale locale Statale, del quale facciamo ormai parte a pieno titolo. Il nostro percorso dovrà altresì incrociare la formazione scolastica primaria e secondaria, dove si riconoscono i primi talenti e la società civile. Insieme all’internalizzazione e terza missione, dobbiamo cooperare a costruire un sistema culturale locale, e fare innamorare i nostri concittadini della musica colta. Ciò nella certezza che le Istituzioni accademiche e culturali crescono laddove cresce la cultura, ed a questo ciclo virtuoso già contribuiamo grazie al rapporto cooperativo con la Curia, il Comune di Caltanissetta, la Soprintendenza BB.CC. Ed AA, Il Museo Regionale. Mi preme ringraziare i Direttori con cui ho collaborato in questo processo. Il maestro Michele Mosa, con cui ho condiviso la fase più critica, ed il maestro Angelo Licalsi, oggi vice direttore dell’Istituzione. che in questi giorni si stanno spendendo per assicurare il completamento delle procedure tra le numerosissime incombenze”.
“Sono orgoglioso di poter concludere il percorso di statizzazione dell’istituzione – dichiara il direttore Michele Mosa – portato a termine con successo grazie all’impegno della attuale governance con a capo il presidente Andrea Milazzo che ha saputo gestire con competenza e lucidità la difficile situazione dell’istituzione in prima istanza proiettata fuori dal sistema statale a causa della valutazione insufficiente conseguita.
Situazione completamente ribaltata grazie all’impegno profuso e che oggi vede l’istituzione con valutazione ampiamente positiva, costituirsi quale punto di riferimento per la rapidità ed efficienza delle procedure, pur ad organico ancora ridotto. L’istituzione è ormai da oltre 30 anni punto di riferimento per l’alta formazione e produzione di musica colta nel territorio nisseno, formando studenti che oggi sono prime parti delle più importanti orchestre internazionali, vincitori dei premi internazionali più prestigiosi e docenti nei più importanti conservatori nazionali ed internazionali.
Oggi arriva per noi un importante riconoscimento istituzionale che si carica di responsabilità di cui sapremo essere all’altezza, con una scuola sempre più attrattiva ed efficiente, ricca nell’offerta formativa, che vede un ulteriore ampliamento dell’organico con la creazione dell’ambita classe di composizione e generosa nei servizi che sapremo offrire agli studenti¸in un ambiente sempre più accogliente e digitalizzato.
Incrementeremo le produzioni che permetteranno di caratterizzare l’istituzione all’esterno. Ci attende molto lavoro che svolgeremo instancabili nella certezza di essere sul sentiero che condurrà sempre più all’affermazione dell’istituzione nel panroama accademico nazionale ed internazionale e a costituire un infungibile punto di riferimento nel nostro territorio.
Ringrazio il presidente – prosegue – il consiglio di amministrazione e il consiglio accademico per la grande sinergia offertami nel non facile compito svolto”. Entro il 31 dicembre l’istituzione completerà il passaggio del personale in servizio allo Stato e dal primo gennaio assumerà definitivamente il nuovo assetto istituzionale di conservatorio di Stato.