Continua ad essere in bilico a Catania il destino di circa 650 lavoratori di Almaviva. Lo rende noto Ugl telecomunicazioni, annunciando l’arrivo della proroga del servizio 1500, attesa per la cessione della commessa Vodafone. Il sindacato chiede aiuto alla politica.
Almaviva, azienda che opera nei call center, recentemente ha deciso di lasciare la fetta di mercato di “Customer relationship manager”. E i lavoratori sono appesi ad un filo in quanto da 18 mesi hanno già accettato la proposta di esodo incentivato e si sono dimessi. Per circa 200 lavoratori i prossimi due mesi saranno importanti per capire se il progetto 1500 del ministero della salute potrà avere continuità, nonostante la fine dell’emergenza Covid per cui venne attivato. La proroga concessa fino al 31 dicembre 2022 si porta dietro il pesante fardello della riduzone delle attività.
Lo scorso 28 ottobre Almaviva ha chiesto la cassa integrazione al 90%. La porzione più consistente di personale, circa 400 lavoratori più gli oltre 40 dello staff trasversale, attendono invece l’esito della trattativa per il transito della commessa Vodafone ad un nuovo operatore di mercato. “Purtroppo – scrive il segretario provinciale dell’Ugl telecomunicazioni, Angelo Arcarisi – aldilà della proroga temporanea intervenuta sul servizio 1500, che comunque è lo stesso una boccata d’ossigeno, le prospettive non sono di certo rosee. Se è vero che si attende una mini gara per avere il prolungamento dell’affidamento è reale il fatto che gli ammortizzatori sociali con l’arrivo del 2023 non ci saranno più e l’azienda, come ha già comunicato, non intende continuare in questo modo. Bisognerà quindi trovare fin da subito una soluzione concreta, per non lasciare indietro le circa 200 persone coinvolte del sito di Catania e le altre 300 tra Palermo e Milano. Di pari passo – aggiunge Arcarisi – è indispensabile conoscere quale sarà il destino di più di 400 colleghi di Vodafone inbound e outbound. Negli ultimi giorni si stanno rincorrendo voci insistenti sul potenziale interessamento all’appalto da parte di importanti realtà aziendali del settore, alcune delle quali hanno origini e radici consolidate nell’area etnea. Su questo punto di vista nutriamo forte speranza, anche se purtroppo non possiamo cullarci delle sole voci di corridoio e non riteniamo sia corretto alimentare illusioni tra i lavoratori che temono costantemente il licenziamento. Noi della Ugl telecomunicazioni seguiamo continuamente la questione – conclude Arcarisi – e, sperando di poter avere un quadro più nitido della situazione già dai primi giorni di novembre, ci rivolgiamo a tutta la politica catanese, eletta a livello regionale e nazionale affinchè segua, insieme ai sindacati, questa difficile vertenza occupazionale.
Il nostro obiettivo – conclude il segretario provinciale – è quello di fare in modo che anche questa volta non venga perso un solo posto di lavoro”. Nel frattempo le segreterie nazionali di Ugl telecomunicazioni, Slc Cgil, Fistl Cisl e Uilcom Uil, hanno scritto ai ministeri competenti per chiedere la riapertura del tavolo di crisi per Almaviva con lo scopo di trovare le soluzioni per evitare dolorose perdite di livelli occupazionali.