Catania: a Librino in scena “i moschettieri”

Giovedì 1 settembre alle ore 20.30 presso il Polo educativo Villa Fazio  di Viale Sisinna,1 a Catania Librino andrà in scena lo spettacolo teatrale I Moschettieri di Roberta Amato, per la regia di Nicola Alberto Orofino, con Egle Doria, Gianmarco Arcadipane, Luigi Nicotra e Vincenzo Ricca.

Lo spettacolo teatrale fa parte del ricco programma Palcoscenico Catania- la bellezza senza confini, finanziato e promosso del Ministero della Cultura con l’obiettivo di portare lo spettacolo dal vivo nei quartieri periferici della città.

Poter avere l’occasione di portare il teatro nella periferia di Librino dove l’associazione C’era Domani Librino gestisce da anni Villa Fazio, bene sottratto alla mafia e oggi simbolo di rigenerazione urbana e  riscatto per le nuove generazioni che scelgono di cambiare il corso della loro vita spesso segnata ed etichettata dal luogo in cui vivono. Un polmone verde che ospita principalmente attività per i ragazzi del quartiere, un rifugio per le tante mamme che accompagnano i figli affinché seguano le attività svolte, pratichino sport e imparino che c’è sempre un’alternativa.

Un palcoscenico perfetto per I Moschettieri proprio perché lo spettacolo racconta il vissuto di “quei bravi ragazzi dei quartieri che abitano una Catania del 2020, una città in cui si mescolano le contraddizioni della nostra esistenza. Tre Moschettieri al servizio dell’illegalità. Come ben spiega l’autrice dello spettacolo: “tre uomini  immaginati nel loro quotidiano, a cui ha dato loro dei nomi. Un corpo. Un linguaggio. Un carattere. Poi un cuore. Un’anima. Una storia, da raccontare. Senza giudizio. Senza puntare il dito. Nessuna difesa. Tre ragazzi, figli di una Catania che non sa cambiare, che non può cambiare, orfana di cultura e bellezza. Una causa persa. Una Catania marcia e lercia, che nessuno vuol salvare. Giudicare, quello sì”.

Note di regia di Nicola Alberto Orofino

I Moschettieri sono tre uomini: Moncada, Bummacaro e Nitta (i nomi scelti dalla Amato per i protagonisti di questa storia evocano i tre vialoni anonimi del quartiere Librino, simbolo di una modernità tanto bramata a parole ma mai concretizzata in azioni conseguenti), parodicamente difensori del sacro valore dello scippo, della santa pratica del pizzo, della virtuosa attività della rapina. Immaginarie, ma non troppo, personalità al servizio di Lei, La Regina dei quatteri, Catania. Guai opporsi ai moschettieri di Sua Maestà Catania, inutile opporre ideali diversi. Col suo maestoso incedere, la Regina passa e fotte, difesa dai suoi carusi prediletti

Chiusi in un bunker, metafora neanche troppo allusiva di una città che sembra generare figli per la propria lenta distruzione, i nostri spadaccini gestiscono il malaffare e la propria vita personale attraverso una finestrella, unico contatto con un mondo che loro credono esista esclusivamente per la propria soddisfazione. Un peccato questo che in verità appartiene a tutte le gioventù, a cui qui però si aggiunge il senso paradossale di un’alta missione criminale e la volontà di un riscatto sociale che si manifesta nel possesso, nel denaro, nel divertimento sfrenato, nell’ossessivo orgoglio per la propria città (e la sua squadra di calcio). Ma quel bunker è anche la loro prigione. Perché le alternative alla malavita, diciamolo francamente, sono scarse… mancano.

Come si scappa da quel sistema delinquenziale? E poi per cosa? Esiste veramente per i moschettieri dei nostri quatteri la possibilità di scegliere? E qui il mio cuore si fa piccolo piccolo. Perché possiamo accusarli, indignarci, condannarli, castigarli ma Moncada, Bummacaro e Nitta resteranno sempre tre giovani uomini schiacciati da una vita inevitabile in una città che si autodistrugge. Questo mi strazia l’anima ed è perquesto che ho deciso di raccontare questa storia. Alla scrittura Roberta Amato, il cui stile ha la peculiarità di essere esso stesso racconto viscerale, drammatico e ironico. In scena tre giovani grandi attori, Gianmarco Arcadipane, Luigi Nicotra, Vincenzo Ricca, accumunati da rara professionalità e bravura. A completare il quadro l’esperienza e la passionalità di Egle Doria, perfetta per quello che vogliamo raccontare.

Vi aspettiamo in viale Sisinna, giovedì 1 settembre, alle ore 20.30, per una serata in cui cultura inclusiva, città e periferia si incontrano, si uniscono all’idea che non può esserci un reale sviluppo senza garantire a tutti occasioni in cui confrontarsi con l’arte e vivere un tempo di svago.

Lo spettacolo è gratuito per i residenti del quartiere.

Per i non residenti che vorranno assistere allo spettacolo è previsto un biglietto di 10,00 € .

Un contributo economico importante non solo per rendere fruibile e gratuita l’arte per gli abitanti del quartiere di Librino, ma per intensificare un movimento culturale e partecipato tra cittadini provenienti da quartieri diversi della città. Lo spettacolo teatrale I Moschettieri contiene un linguaggio esplicito, pertanto si consiglia ai genitori e agli educatori di valutare l’opportunità della sua fruizione ad un pubblico di minori.

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