A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio l’istituto comprensivo “Fontanarossa di Catania” e il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) ricordano tutte le vittime del terrorismo, della Mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità. Un appuntamento svoltosi stamattina nel plesso “Nuova Masseria Moncada”. A salutare i presenti il vice preside Paolo Lanza, la professoressa Barbara Piana, la professoressa Paola Vasta e il Dsga dell’Istituto Emanuela Ricceri che hanno letto un messaggio della dirigente Concetta Tumminia assente per motivi di salute. “E’ un onore per la nostra scuola poter ospitare le istituzioni, gli studenti e le famiglie per un evento tanto importante.
Parole come Mafia, terrorismo e illegalità sono ricorrenti nei discorsi che quotidianamente affrontiamo con i nostri alunni, da sempre e in contesti diversi, perché fanno parte della nostra missione didattica. Siamo coscienti del senso che vogliamo dare alle nostre azioni come docenti e la consapevolezza che, ogni forma di illegalità, può essere sanata solo con la cultura, il rispetto per ogni essere umano e con la memoria”.
Nel corso della manifestazione sono stati registrati molti importanti interventi tra cui quello del Segretario Provinciale del Sap Antonio Basile, del Segretario Nazionale Giuseppe Coco, del Questore Vito Calvino e di Marisa Grasso (la moglie dell’ispettore Filippo Raciti ucciso durante gli scontri in Catania-Palermo). Momenti speciali sono stati dedicati alla musica con le esibizioni dei ragazzi dell’istituto “Fontanarossa” e del progetto “Musicainsieme a Librino”.
Non solo, l’evento di stamattina ha visto prima la conferenza all’interno del teatro e successivamente, nel cortile esterno, la piantumazione dell’albero della legalità e la scopertura della targa con le immagini dei Giudici Falcone e Borsellino e una speciale dedica all’istituto “Fontarossa”. “L’impegno sociale del Sap va avanti da decenni- sottolinea il Segretario Nazionale Giuseppe Coco– tra le gli obiettivi che ci prefiggiamo c’è quello di tramandare la cultura della legalità e della memoria e dei valori che garantiscono alla nostra società di vivere in un mondo migliore. Le stragi di via D’Amelio e di Capaci hanno scosso le coscienze e l’animo di noi siciliani. La funzione della memoria è fondamentale per costruire il presente e il futuro nella vita di tutti i giorni”.