Ventidue arresti. Un traffico di cocaina e marijuana sgominato. Si è conclusa così l’operazione condotta dalla polizia diRagusa che ha messo le manette ai polsi ai componenti di un’associazione di italiani e albanesi che importava dall’Albania ingenti quantitativi di droga per poi rivenderla al dettaglio nella provincia di Ragusa.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Catania che ha accolto le richieste della procura distrettuale antimafia etnea. La base logistica dell’organizzazione era a Comiso, ma i componenti della banda operavano anche nei comuni di Scicli e Santa Croce Camerina. Tra i componenti dell’associazione diversi pastori che nelle conversazioni con i soci utilizzavano la parola agnello per indicare un chilo di droga. (immagine di repertorio)
Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile ragusana con la collaborazione del commissariato di Comiso ed hanno interessato un periodo di tempo che va da giugno 2011 al luglio 2012. Grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato ricostruito l’organigramma dell’organizzazione, composta non solo da uomini ma anche da due donne, mogli di due degli indagati, nonché il modus operandi. Il gruppo si riforniva di droga in Albania e poi la immetteva sul mercato della provincia iblea.
I clienti ricevevano la droga direttamente a casa. A consegnare lo stupefacente erano le due donne che simulavano di consegnare ai clienti delle buste della spesa che contenevano però la droga. Le indagini hanno anche fatto emergere singolari espedienti per eludere i controlli della Polizia. Nel 2011 la polizia, nel corso delle indagini, ha sequestrato 130 chili di marijuana. La droga sequestrata era stata confezionata in involucri di plastica del peso di un chilo ciascuno, e nascosta sottoterra nell’azienda vivaistica di proprietà di uno degli odierni arrestati.