Palermo: beni sequestrati all’imprenditore Vincenzo Graziano

Beni per un valore di 10 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore palermitano Vincenzo Graziano, 71 anni, ritenuto esponente di spicco del mandamento mafioso dell’Acquasanta. Le indagini sono state condotte negli anni dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo.

Con il provvedimento è stata dichiarata irrevocabilità della confisca e il patrimonio è entrato a far parte, in maniera definitiva, del patrimonio dello Stato. Graziano nel 1996 è stato condannato a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa e nel 2009 ad ulteriori 5 anni in continuazione per lo stesso reato. Nel 2014 è stato nuovamente arrestato nell’ambito dell’operazione denominata Apocalisse, condotta dai carabinieri e condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione per riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, peculato e intestazione fittizia di beni.

La confisca è scattata per l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società: A.F.G. costruzioni srl; M.G. costruzioni srl, Costruzioni generali srl, tutte con sede a Palermo e l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali delle società: A.G. costruzioni srl; Immobiliare Tre srl, entrambe con sede a Tavagnacco (Ud). Inoltre, sigilli sono stati posti a tre magazzini a Palermo: un garage a Palermo, 3 abitazioni sempre nel capoluogo siciliano, un appezzamento di terreno a Palermo, uno a Trabia, una casa a Cinisi, 8 autorimesse a Martignacco, 8 abitazioni sempre a Martignacco, 2 appezzamenti di terreno ancora a Martignacco, 2 motocicli, un’imbarcazione, una quota di imbarcazione (1/2) e 30 rapporti bancari.

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