L’assessore Razza intervenga con urgenza in merito alla stabilizzazione dei precari nel ruolo. A chiederlo sono i sindacalisti della Cisl FP. “Non vi sono dubbi – scrive la segretaria generale CISL Fp, Giovanna Bicchieri – che si stiano determinando gravi ed intollerabili disparità di trattamento e pregiudizi tra i lavoratori delle stesse aziende, ancora più se si considera che le due dipendenti in questione sono le uniche ad essere state licenziate in tutta la regione siciliana e nell’azienda Irccs/Piemonte”.
Il riferimento chiaro è a due dipendenti dell’Asp di Messina, Sanitarie, un tecnico di laboratorio biomedico e un’ausiliaria specializzata entrambi titolari di rapporto di lavoro a tempo indeterminato che a seguito di un incarico a tempo determinato presso l’IRCCS, sono stati prima stabilizzati in diverso profilo e ruolo in applicazione della riforma Madia e successivamente licenziati in autotutela con provvedimento dell’IRCCS, a differenza di altri colleghi che, in fattispecie identica, hanno beneficiato della procedura di stabilizzazione senza però perdere il posto di lavoro e la stabilizzazione acquisita.
“Addirittura è paradossale – continua la sindacalista – che, mentre il dirigente biologo stabilizzato all’Irrcs/Piemonte, inserito in una graduatoria di merito a tempo determinato dell’Asp di Messina, successivamente stabilizzato, è stato licenziato, invece tutti gli altri colleghi biologi che si trovano collocati anche in posizione meno privilegiate dello stesso sono stati assunti regolarmente mediante la legge Madia”.
“Poiché siamo certi che la circolare assessoriale sia stata espressa a beneficio di tutti i lavoratori e non soltanto di taluni – si legge nella nota – la invitiamo ad emanare ulteriori direttive finalizzate a reintegrare i due dipendenti dell’IRCCS neurolesi Piemonte nonché ad avviare i provvedimenti atti a permettere la stabilizzazione dei precari nel ruolo, di tutte le aziende della regione Sicilia, così come è avvenuto per altri meritevoli lavoratori.
Diversamente, l’eventuale procrastinarsi della situazione e il perpetuarsi di trattamenti sperequativi ai danni dei lavoratori ci vedrebbe, nostro malgrado, costretti ad intraprendere le legittime azioni finalizzate alla tutela dei loro diritti”.