È stata ripulita e riallestita la teca della stazione ferroviaria RFI di Taormina-Giardini Naxos, nel messinese. In vetrina quattro preziosi reperti archeologici dell’antica Tauromenion fra cui la centauressa.
E’ uno dei gioielli del Liberty siciliano e dal 1928, con le sue atmosfere elegantemente retrò che l’hanno vista più volte protagonista di set cinematografici, dà il benvenuto ai molti viaggiatori diretti nel comprensorio turistico di Taormina e dintorni. La stazione ferroviaria, nella contrada costiera di Villagonia al cui ingresso spiccano raffinatissimi arredi in legno, come la monumentale biglietteria e decorsi in stile eclettico che ospita una teca con quattro preziosi reperti archeologici provenienti dagli scavi dell’antica Tauromenion: per i viaggiatori in transito nella stazione-museo un anticipo della ricca offerta culturale dei siti del territorio e un invito a visitarli e a conoscerli da vicino.
Nei giorni scorsi, grazie ad un accordo fra il parco archeologico Naxos Taormina diretto da Gabriella Tigano e RFI, la teca è stata oggetto di un intervento straordinario di manutenzione che ha coinvolto il personale di entrambi gli enti. Nel riallestimento dell’esposizione – che vede adesso al centro della vetrina la famosa centauressa bipede, simbolo della città di Taormina – è stato inserito un pannello didattico bilingue, con notizie sulla storia di Taormina, antica città greca la cui fondazione è successiva a quella di Naxos, prima colonia greca di Sicilia.
Il pannello è corredato da un QRCode che rimanda al sito web del parco archeologico naxos Taormina per tutte le notizie storiche e le informazioni utili alla visita. Completano l’esposizione in vetrina un capitello ionico in marmo d’età romano-imperiale (II sec. d.C.) un’anfora vinaria di tipo Sant’Alessio (I sec. d.C.), citazione della produzione autoctona del vino tauromenitano, ricordato anche da Plinio e largamento esportato e un frammento di decorazione parietale in stucco con rilievo a foglie d’acanto (I-II sec. d.C.). I tre reperti provengono dalle domus romane, immerse nel verde della rigogliosa flora mediterranea e decorate con mosaici, affreschi e stucchi. Ben visibile al centro dell’allestimento, è adesso la centauressa scolpita nel marmo di provenienza ignota che nelle due mani regge lo scettro e il globo, simboli del dominio spagnolo sulla città dalla fine del 1.400 e fino al 1713.
La realizzazione della teca con i reperti archeologici risale agli anni Novanta quando la storica stazione ferroviaria è stata oggetto di un importante intervento di restauro che ha riguardato anche gli affreschi, la pavimentazione e le tre sale di attesa.