Catania: reddito di cittadinanza, 4 denunce

Quattro furbette del reddito di cittadinanza sono state denunciate a Catania dai carabinieri della stazione di piazza Dante. Le donne sono indiziate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, utilizzando dichiarazioni mendaci e omettendo informazioni dovute.

Nell’ambito di una mirata attività d’indagine, avviata d’iniziativa, è stata approfondita la posizione dei cittadini percettori di erogazioni pubbliche da parte dello Stato. Gli accertamenti sono stati prioritariamente indirizzati ad identificare quelle persone che usufruiscono, direttamente o indirettamente, dell’erogazione del reddito di cittadinanza grazie alla presentazione di specifiche istanze in cui è stato omesso di comunicare la presenza di componenti del nucleo familiare sottoposti a misura restrittiva.

Gli investigatori hanno scovato tra i beneficiari 4 donne che a Catania avevano omesso di dichiarare la convivenza dei congiunti, detenuti in carcere o ai domiciliari. Una delle destinatarie del beneficio, in particolare, ha omesso di comunicare l’attività lavorativa della figlia.

Il beneficio è stato revocato ed è in corso da parte dell’Inps il calcolo delle somme indebitamente percepite. L’attività rientra nell’ambito della continua vigilanza sull’indebita percezione di denaro pubblico che ha spesso disatteso le reali intenzioni del legislatore di intervenire a favore della popolazione più bisognosa. Le numerose operazioni condotte in ambito provinciale dai reparti dell’arma, anche in collaborazione con il nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Catania hanno consentito, negli ultimi 12 mesi, di acquisire elementi indiziari sul conto di 158 persone che, con false attestazioni, hanno indebitamente beneficiato delle somme di denaro pubblico loro destinate per un importo complessivo di oltre 1 milione di euro.

Rilevanti gli accertamenti che nell’aprile dello scorso anno avevano consentito l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo delle carte di reddito di cittadinanza nei confronti di 76 soggetti indebiti percettori per aver utilizzato dichiarazioni attestanti cose non vere nonché omettendo informazioni dovute.

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