Bruno Zecchetto ha lasciato la Cisl pensionati di Messina per raggiunto limite di mandati. È emerso dall’XI congresso della federazione pensionati del sindaco. Il dirigente sindacale ha salutato i suoi colleghi nel corso del congresso provinciale che si sta svolgendo ad Oliver, alla presenza dei massimi vertici della Cisl e della Fnp Cisl.
Zecchetto, alla presenza di Piero Ragazzini, segretario generale nazionale della Fnp Cisl; Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia; Alfio Giulio, segretario generale della Fnp Cisl Sicilia e Antonino Alibrandi, segretario generale della Cisl Messina, ha detto che continuerà a dare il suo contributo all’organizzazione che lo ha abbracciato idealmente durante i lavori congressuali.
“Non è un commiato, è una continuità nel segno dell’alternanza, giusta e doverosa in una organizzazione come la nostra. Non vado via con tristezza, rimarrò al servizio della mia Cisl – ha detto con commozione Bruno Zecchetto”.
È stata sua la relazione introduttiva che ha tracciato il quadro della situazione messinese, una città che nel 1951, con una popolazione di 220.668 abitanti aveva 22 mila cittadini con più di 65 anni, pari al 10%. “Nel 2016 – ha spiegato Zecchetto – con 238,439 abitanti, quelli che hanno superato i 65 anni sono 52.192, pari al 22%, cioè una percentuale più che doppia. Nel gennaio 2021 con 225.546 gli ultrasessantacinquenni sono 52.629. A livello provinciale le percentuali, in proporzione, sono analoghe, salvo rare eccezioni”.
L’indice di vecchia nazionale è, al primo gennaio 2021, di 184,1 (2 per ogni giovane fino a 14 anni) e, secondo le stime, nel 2050 questo rapporto sarà di 257. “Il dato dell’invecchiamento della popolazione, con tutte le conseguenze di ordine economico e sociale, costituisce una vera e propria emergenza che grava sul futuro dell’Italia – ha detto Zecchetto – tanti anziani oggi dubitano che l’allungamento della speranza di vita sia qualcosa per cui si possa gioire. Il problema è ovviamente di natura economica, specie sul versante previdenziale, sanitario ed assistenziale, con la necessità irrinunciabile, per un paese che voglia definirsi civile, di assicurare condizioni di vita dignitose agli anziani”.
“La federazione dei pensionati sta svolgendo un grande lavoro di sostegno e rilancio – ha detto Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia – in questi anni, attraverso i pensionati, si è avviato un percorso vero di ricostruzione di questa società. Si sta lavorando per rendere funzionale il grande impegno dei pensionati, basti guardare al socio-sanitario, alla non autosufficienza. E stiamo rinnovando in grande continuità perché i pensionati hanno svolto un grande ruolo in questo anno e mezzo di pandemia, hanno sostenuto famiglie, figli, nipoti, hanno sostenuto la nostra società. I pensionati, con le richieste di modifiche del sistema pensionistico, lavorano adesso per il futuro del paese”.
“L’anziano – ha sottolineato il segretario generale della Fnp Cisl Sicilia, Alfio Giulio – paga un duro prezzo. Oltre che per la pandemia, ci sono anche le difficoltà di accesso alle visite periodiche, ai controlli, c’è bisogno di medicina territoriale, di servizi. Speriamo che la politica si accorga che l’anziano non è uno scarto, è una risorsa. L’anziano rappresenta le radici, un centro importante per le famiglie”.
“Vogliamo mettere al primo posto il tema del lavoro – ha detto il segretario generale nazionale Piero Ragazzini nelle sue conclusioni – senza lavoro non c’è futuro. Il lavoro è dignità per i nostri figli e nipoti. Ci vogliono politiche attive per creare nuova occupazione. Molte volte proprio i pensionati e gli anziani sono gli ammortizzatori sociali di questo Paese e, attraverso il confronto con il governo, l’impegno è di dare futuro a territori come la Sicilia e Messina”.