Le “corna” al tempo di internet. Il tradimento rappresenta uno dei must su cui si reggono le trame di migliaia di commedie teatrali di ogni epoca e latitudine. Con il trascorrere degli anni sms, chat e social network hanno sostituito lettere, incontri segreti e sotterfugi vari per gli amanti e così anche sul palcoscenico mutano canovacci e gags per raccontare vicende spesso paradossali e grottesche. “Un atelier … per garconnier!” è la divertente commedia in due atti che la compagnia “Teatro a Tre Alterazione”, nell’ambito del cartellone curato dalla direzione artistica di Melina Distefano, ha proposto nello scorso week end al teatro Don Bosco di Catania.
Scritta dall’autore catanese Salvatore Sottile, che ne ha curato anche la regia, la pièce riprende i medesimi temi su cui si basa il lavoro “Sarto per signora” di Georges Feydeau, impareggiabile capolavoro del vaudeville francese, riadattandolo ai giorni nostri. I personaggi che hanno dato vita alla messinscena, dismessi i panni e gli abiti da belle epoque, si sono ritrovati immersi nella frenetica quotidianità in cui predominano smart-phone e tablet.
Un groviglio amoroso anima la trama, il medico Giovanni Amato (interpretato da Giovanni Puglisi) è un traditore impenitente, sua moglie Silvia (Melina Distefano) non riesce più a reggere le continue scappatelle del consorte: il culmine della sopportazione giunge quando scopre la tresca con Amanda Lo Magro (Alba La Rosa), sposata con Nino (interpretato dallo stesso regista Sottile). Un susseguirsi di equivoci, fraintendimenti e surreali vicende in cui si inseriscono anche le “strane” relazioni tra Cornelio Lo Bue (Tino Mazzaglia), amico di Giovanni, Lisa (Annalisa Parisi) e lo strampalato stilista Jano (Toti Finocchiaro). Un autentico groviglio amoroso che, alla resa dei conti, rende tutti felici e contenti. Come in ogni buona favola che si rispetti.